Il decreto scuola ha avuto l’ok del Consiglio dei ministri. Confermate sostanzialmente tutte le anticipazioni dei giorni scorsi.
Scuole, ipotesi (concreta) del ministero: “Niente bocciati o rimandati”. Tutto il dettaglio della bozza di decreto
Come si ipotizzava sono due gli orizzonti possibili: che le scuole riprendano le lezioni entro il 18 maggio (non impossibile ma altamente improbabile) o che, viceversa, gli studenti per l’anno scolastico 19-20 non tornino più in aula.
Dato il contesto straordinario dell’emergenza tutti gli alunni passeranno al prossimo anno, anche chi nel primo quadrimestre ha avuto insufficienze. Non si tratta però di un 6 politico: tutti infatti saranno valutati con un voto finale, risultato di una valutazione che sommi l’impegno in classe alla didattica online. I ragazzi con insufficienze e lacune formative potranno recuperare nel corso dell’anno scolastico 20-21
Se le scuole riaprissero il 18 maggio gli studenti avrebbero davanti un mese di lezione prima della maturita. Esame finale rimodulato in forma più leggera: tema nazionale uguale per tutti il 17 giugno e seconda prova preparata dalle singole commissioni in modo che risponda all’attività effettivamente svolta durante le lezioni a distanza.
Le commissioni saranno composte da docenti interni con il presidente esterno. Orali a fine giugno.
Per quanto riguarda gli esami di terza media prevista l’eliminazione una o più prove “rimodulando le modalità di attribuzione del voto finale”. In sostanza anche in questo caso un test ligh.
Detto questo è assai probabile che le scuole non tornino operative prima di settembre.
Così per la maturità è previsto “un unico colloquio” anche in modalità telematica. Per le medie l’esame conclusivo sarà composto da una tesina più la valutazione dell’attività durante l’anno.
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