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Covid e costi troppo alti: la Fiera di Sant’Abbondio si restringe a un giorno solo

Troppe limitazioni ancora da osservare e far osservare – almeno a oggi – per l’emergenza Covid e troppi soldi da investire: il Comune di Como ha dunque deciso di ridurre drasticamente, sebbene a malincuore, la storica Fiera di Sant’Abbondio che solitamente si svolge tra la fine di agosto e l’inizio di settembre con il clou il giorni 31 in onore al patrono della città.

E dunque, “preso atto altresì della mutata situazione finanziaria che si è creata e che proseguirà nel corso dell’esercizio finanziario dell’ente a causa dell’emergenza sanitaria, comportante un ridimensionamento delle entrate”, il Comune di Como ha deciso: niente serate in serie sotto il tendone con le classiche tavolate per assaggiare le prelibatezze dell’Associazione Cuochi, e tante altre modifiche.

In sintesi, queste, come riportiamo testualmente dalla delibera di indirizzo approvata dalla giunta comunale:

– l’iniziativa dovrà durare una sola giornata e svolgersi possibilmente di domenica, comunque non in data lunedì 31 agosto (S.Abbondio) essendo già prevista l’edizione straordinaria delmercato mercerie;

– l’iniziativa potrà comprendere: la mostra concorso zootecnica da svolgersi lungo le mura cittadine con oneri in capo all’ente; la realizzazione di visite guidate presso il complesso della Basilica di Sant’Abbondio;

– un’ attività di somministrazione temporanea di specialità gastronomiche del territorio, in modalità asporto, senza strutture per lo stazionamento delle persone e senza consumazione in loco, con un’occupazione di suolo pubblico limitata di conseguenza;

– un mercato occasionale del settore alimentare con vendita e somministrazione, con priorità per i prodotti agricoli del territorio e a Km0. Le location degli ultimi due eventi saranno definite cercando di contemperare la finalità tipica della sagra alla socialità e all’aggregazione comunitaria con il rispetto del distanziamento sociale e del divieto di assembramento.

Inoltre, l’amministrazione ha ritenuto di accordare “la gratuità della concessione di suolo pubblico con riguardo esclusivamente allo spazio di massimo 100 mq ove si effettuerà l’attività di somministrazione, il cui canone si stima potrebbe ammontare ad euro 300”.

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