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Covid e crisi degli hotel, Cassani: “Perdite fino al 75%, serve allungare la stagione”

“Il nostro settore, alberghiero e turismo, è uno di quelli che sta soffrendo di più”. Così Roberto Cassani, presidente degli Albergatori comaschi e proprietario dell’Hotel Metropole Suisse di piazza Cavour, commenta la situazione drammatica che hanno vissuto (e stanno vivendo ancora oggi) gli hotel comaschi.

“Molti hotel sono ancora chiusi e non riapriranno quest’anno, quelli aperti lamentano riduzioni di occupazione e fatturato tra il 60% e il 75%”.

Le strutture che hanno avuto maggiori difficoltà sono quelle di grandi dimensioni, mentre hanno retto meglio il colpo le piccole-medie a gestione familiare e in particolare in località green. “Probabilmente lì la gente si sentiva più sicura – continua – perché si trovava in posti più tranquilli e isolati. Hanno tenuto di più gli agriturismi e le strutture piccole, in campagna o in montagna”.

I primissimi mesi post-lockdown hanno visto un turismo quasi inesistente ma agosto ha visto un piccolo segnale di ripresa. Nonostante ciò, Cassani non vede positivamente i prossimi mesi. “Gli ultimi dati sui contagi che arrivano da Francia, Spagna e Gran Bretagna non lasciano ben sperare – afferma – Le previsioni sono negative anche per il prossimo anno, almeno finché non si risolverà il problema del Covid. Negli Stati Uniti parlano di ripresa addirittura dal 2022”.

Cassani, tirate le somme di una stagione critica, porta avanti con ancora più forza l’ipotesi del prolungamento della stagione – avanzata ormai dalla maggior parte degli operatori turistici comaschi e non solo. “Credo che dobbiamo provarci – sostiene – Io stesso, che ho sempre chiuso l’hotel a dicembre, quest’anno lo terrò aperto fino a gennaio per vedere come vanno Natale e Capodanno. Magari le persone si sposteranno per brevi soggiorni, valutando l’opzione del lago per una piccola vacanza”.

E aggiunge: “Anche se sicuramente lavoreremo un paio di giorni a settimana, venerdì e sabato, come adesso d’altronde”. Nei mesi di allungamento della stagione, però, il turismo quest’anno vivrà un’altra grande mancanza: sarà un Natale senza Città dei Balocchi, che ogni anno attirava visitatori dal mondo intero.

“Purtroppo non avremo uno strumento per promuovere pacchetti od offerte negli alberghi, come invece era stato gli anni scorsi” spiega.

Quale soluzione, quindi, per attirare turisti nel periodo invernale? “Suggerisco all’Amministrazione di sfruttare l’esperienza di chi per anni ha lavorato a questa manifestazione, anche collaborando con le associazioni – conclude – Ad esempio puntando sull’illuminazione della città. Il progetto delle luci, gli scorsi anni, ha attirato tanta gente. Servirebbe, poi, la collaborazione della Navigazione”.

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Un commento

  1. Mi sa che non ha capito che è finito il tempo del Natale con le lucine… Andrà già bene se non saremo chiusi in casa.

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