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Covid, la Lega dei Ticinesi alla dottoressa di Carlazzo: “Si tenga a casa i frontalieri, troveremo degni sostituti”

La dottoressa di Carlazzo, Daniela Baratelli, pochi giorni fa aveva esplicitamente puntato il dito sul “caso Svizzera” per motivare almeno una parte dei numerosi contagi registrati in zona.

“Cari pazienti – aveva scritto in una comunicazione – qui la situazione Covid è molto pesante! La vicinanza con la Svizzera ci ha penalizzati, essendo i nostri lavoratori frontalieri esposti a contatti continui con gente positiva irresponsabile”.

Covid, il medico di Carlazzo: “Penalizzati dalla Svizzera, frontalieri esposti a contatti con positivi irresponsabili”

La notizia ha rapidamente varcato il confine, ripresa dopo l’articolo di ComoZero anche da molti quotidiani svizzeri. E oggi, immancabile, arriva la scomposta risposta della Lega dei Ticinesi attraverso le parole di Maruska Ortelli (foto di copertina), deputata in Gran Consiglio, rilanciate anche dal sito di riferimento del partito mattinonline.ch.

“Per me non è affatto il momento di utilizzare tale propaganda a meri scopri personali – attacca Ortelli – Il problema esiste da ambedue le parti, dovremmo trovare dunque una soluzione comune e non puntare il dito dicendo “voi siete più cattivi di noi”. Ha dato inoltre degli irresponsabili in maniera generica, a tutti noi ticinesi”.

Parole che fanno sorridere, soprattutto nell’invito a “non puntare il dito” verso i ticinesi, alla luce delle quotidiane e spesso sconclusionate accuse che alcuni big della Lega dei Ticinesi, a partire da Lorenzo Quadri, lanciano a italiani e frontalieri da questa parte del confine. Qui sotto un esempio.

Quadri (Lega dei Ticinesi) dà degli untori ai lombardi: “Il virus portato da loro. Si poteva fermare al confine”

E poi anche pensando al freschissimo rimprovero giunto addirittura dall’Oms alla Confederazione per la gestione della pandemia.

Ma poi la deputata in Gran Consiglio prosegue.

“Eh no, cara la mia dottoressa, su questo punto non transigo – dice Maruska Ortelli – i nostri cittadini sono stati piú che responsabili accettando le varie diretta e che il Governo, prontamente, ha definito. Il problema è serio, molto doloroso per chi è stato colpito dalla malattia e magari dal lutto di un proprio caro, cerchiamo di non metterlo sul piano della cacciata mediatica. Calmiamoci e lavoriamo tutti nella stessa direzione”.

Parole anche di buon senso, queste, se non fosse per l’avvelenato finale: “Inoltre, se vuole tenere i propri concittadini a casa, lo faccia pure: con la disoccupazione in costante aumento nel nostro cantone, le aziende riusciranno a trovare sicuramente dei degni sostituti che abitano in Svizzera”.

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2 Commenti

  1. ma se obbligano i quarantenati Italiani ad andare a lavorare dopo una settimana senza sintomi, esponendoli di fatto a una sanzione penale con l’arresto da 3 a 18 mesi, oltre che un’ammenda da 500 a 5.000 euro; con il ricatto dei PADRONI di lavoro svizzeri ci sono lavoratori che hanno violato la quarantena pur sapendo di essere positivi al Covid-19.

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