E’ una settimana cruciale quella che si apre oggi sul fronte della lotta alla pandemia e, parallelamente, degli eventuali nuovi provvedimenti restrittivi per il contenimento. In giornata è infatti prevista una nuova riunione della cosiddetta Cabina di regia nazionale, l’organismo che vaglia le azioni da mettere in campo per arginare la diffusione del Covid.
I ministri Speranza, Gelmini, Giorgetti, Patuanelli, Franceschini e Bonetti e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, incontreranno il Comitato tecnico scientifico e il commissario all’emergenza Paolo Figliuolo per valutare le opzioni in campo in attesa che le vaccinazioni di massa prendano seriamente il via.
Tre, secondo le indiscrezioni e le informazioni riportate dai quotidiani nazionali, le ipotesi in campo per le zone più a rischio almeno a livello di valutazione: un’anticipazione del coprifuoco di 2-3 ore rispetto alle 22, orario in cui scatta oggi; una sorta di zona rossa limitata ai fine settimana, momento più critico per quanto riguarda spostamenti e assembramenti; addirittura – nell’ipotesi più estrema avanata oggi dal quotidiano la Repubblica – una sorta di “super zona rossa” di tre settimane per avviare contestualmente le vaccinazioni su larga scala, non appena le dosi in arrivo in Italia lo permetteranno.
Un ventaglio di possibilità che nasce dai numeri altissimi dei contagi a livello nazionale per tutta la settimana scorsa e che ancora ieri parlavano di 20.765 nuovi casi, 207 morti, tasso di positività al 7,6%.
In questo quadro generale, per quanto riguarda Como e la Lombardia (ora in arancione rafforzato), va poi tenuto presente un ulteriore fattore: ossia la soglia dei 250 casi su 100.000 persone, già applicato per la chiusura scuole, che potrebbe diventare l’alert per far entrare automaticamente in zona rossa i territori. E il Lario, in questo senso, “rischierebbe” tantissimo se la curva dei contagi non calasse rispetto ai numeri altissimi della scorsa settimana.