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Crisi abitativa, a Como sono 418 le case popolari vuote e 342 in provincia. Il Pd. “Emergenza reale. Necessari almeno 6 milioni di investimenti”

L’emergenza abitativa non rallenta, anzi i numeri sono purtroppo tristemente in crescita. E proprio le cifre di città e provincia sono preoccupanti. Il totale degli alloggi Aler sfitti in provincia sono 342 e, nel capoluogo, 197 sono vuoti o non assegnati. A questi se ne aggiungono anche “altri 221 di proprietà del Comune di Como (su un totale di 777) ora sfitti e in attesa di lavori in base agli ultimi dati che sono ovviamente suscettibili di variazioni”, dice il capogruppo del Pd in Comune Patrizia Lissi che questa mattina ha affrontato il tema insieme al consigliere regionale Pd, Angelo Orsenigo. Presenti in videoconferenza anche Pierfrancesco Majorino, capogruppo Dem in Consiglio regionale e responsabile nazionale Pd per la casa, insieme a Carmela Rozza, consigliera regionale del Partito Democratico.

“Nel territorio oltre i numeri di Como ci sono 23 alloggi vuoti a Cantù, 13 a Figino Serenza, 12 a Mozzate e 7 a Erba – spiega il consigliere Orsenigo – Se guardiamo al piano dell’offerta abitativa dell’ Ambito territoriale 31, di cui il Comune di Como è capofila, notiamo che Aler ha reso disponibili solo 75 alloggi per il 2023”. E naturalmente questi numeri servono a inquadrare anche le diverse storie che si celano dietro. “Il quadro socio-economico dei nuclei familiari che vivono nelle case Aler rimane quello di forte indigenza, per esempio, nel 2023, a Como contiamo 457 nuclei familiari nelle prime cinque fasce Isee Erp uguale o inferiori a 11.225 euro/anno – dice Orsenigo – Servono fondi ingenti per la riqualificazione delle case. Per recuperare 342 alloggi sfitti servirebbero circa 6 milioni di euro (stimati) e assegnazioni più rapide”.

Sul fronte comunale “sono 777 gli immobili di proprietà. Di questi 468 sono locati, 10 scaduti, 4 in assegnazione, 11 gli abusivi e 34 dati in gestione al settore politiche sociali – spiega Patrizia Lissi analizzando la situazione cittadina – Quotidianamente sento persone che hanno bisogno di interventi nelle loro abitazioni. La situazione è in certi casi molto critica. Non so giudicare se l’assegnazione da parte del Comune ad Aler della gestione degli immobili sia o meno positiva ma è un tema veramente molto importante”.

Chiaro il ragionamento anche di Carmela Rozza e Pierfracesco Majorino. “Ci sono 19mila case sfitte in tutta la Lombardia, rischiamo di arrivare a 30mila entro il 2027. Nel breve periodo, a partire dal 2024, chiediamo che siano assegnati, ogni anno, 5mila alloggi vuoti, nello stato di fatto, a giovani e giovani coppie, con un sistema di garanzie che permetta loro di poter facilmente accedere al credito per la ristrutturazione. E prevedere magari alloggi a condizioni di favore a categorie come quella di infermieri e medici spesso lontani da casa e in cerca i sistemazioni a prezzi convenienti”.

E nel dettaglio le proposte del Pd sono anche altre. “Chiediamo totale trasparenza, perché nei prossimi bilanci Aler sia possibile accedere ai dati riguardanti il numero e la situazione di tutti gli alloggi vuoti. Necessaria poi una nuova legge sui servizi abitativi che agevoli e semplifichi le assegnazioni, ma non basta – spiegano Carmela Rozza e Pierfracesco Majorino – Bisogna intervenire anche sulla legge urbanistica e dare nuovi strumenti ad Aler e Comuni per riqualificare i quartieri popolari, attraverso convenzioni urbanistiche, intervenendo con operatore privati e riconoscendo nuove volumetrie da sviluppare in altezza, dando forte impulso al riuso, anche attraverso l’abbattimento dell’esistente vecchio e la ricostruzione del nuovo, nel rispetto dell’obiettivo dello zero consumo di suolo”.

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