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Crisi idrica, -60% d’acqua: ok al riempimento del Lario. Il Wwf: “Si faccia rispettare il Patto 2009”

Le piogge di questi giorni, dopo un lunghissimo periodo di siccità, non hanno risolto il problema dell’emergenza idrica. Un’ allarme concreto che ha portato il livello del lago di Como quasi a toccare i minimi storici, con tutte le conseguenze negative del caso. L’acqua caduta, attesa soprattutto dal settore agricolo, ha fatto dimenticare solo per qualche ora il vero tema scomodo: la presenza negli invasi alpini, come denunciato dal presidente del Wwf Insubria Gianni Del Pero (i fatti) di enormi quantità di metri cubi d’acqua utili, in siccità, a risolvere la carenza e soprattutto l’utilizzo che di queste scorte fanno gli enti gestori. Un concetto che viene spiegato e chiama a raccolta i responsabili, oltre al Consorzio dell’Adda, l’ente regolatore responsabile degli afflussi e dei deflussi che riguardano il lago di Como.

“Le critiche in questa fase sono da rivolgere agli “idroelettrici” gestori degli invasi alpini e a Regione Lombardia che non sta esercitando il controllo sulle concessioni di sua competenza. In situazioni analoghe di crisi idrica, in particolare dal 2003 al 2006 era stata istituita una “cabina di regia” presso l’Autorità di Bacino del Po con un Commissario all’Emergenza della Protezione Civile nazionale che aveva prodotto un “accordo” che imponeva il rilascio solidale delle acque dagli invasi idroelettrici a favore del livello del lago, degli acquedotti dei comuni frontisti e degli altri “utenti” (usi potabili, irrigui agricoli, idro e termoelettrici con riparto governato dal Consorzio dell’Adda)”,

Questa la realtà. Tanto che poi nel 2009 venne sottoscritto un “Patto per l’acqua” (qui il patto del 2009) in Lombardia tra tutti i soggetti che usavano l’acqua per un governo della risorsa “Patto di fatto mai rispettato, particolarmente dai gestori idroelettrici alpini”, spiega Del Pero. Una dura accusa quella di Del Pero su cui solo pochi giorni fa, verso fine marzo, è tornato anche il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni che ha rilanciato l’allarme. “Per far fronte alla siccità servono consapevolezza e programmazione: due caratteristiche che in Regione mancano”, ha detto il consigliere. E proprio su questo patto insiste ancora Del Pero: “Per superare realmente la situazione, ormai cronica, di emergenza e passare ad una gestione consapevole ed integrata, la Regione Lombardia deve rilanciare quanto prima il patto per l’acqua: e deve farlo rispettare”.

E proprio nelle ultime ore in Regione si è mosso qualcosa con la riunione del Tavolo regionale sulla crisi idrica in Lombardia. “È crisi idrica – ha spiegato l’assessore competente Massimo Sertori – siamo di fronte ad una situazione che presenta il 60% in meno di acqua rispetto alla media del periodo storico. Regione Lombardia ha valutato l’opportunità di effettuare deroghe al rilascio del deflusso minimo vitale, nell’ambito di quanto previsto dal vigente Programma di Tutela e Uso delle Acque, con lo scopo primario di invasare acqua nei laghi, iniziando strategicamente con i laghi di Iseo e Como, con un contemporaneo slittamento dei tempi per l’inizio della stagione irrigua”.

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