Albate, maggio 1919: un uomo passeggia con la moglie sulla via principale, la stessa dove passava il tram.
Salvatore Pedretti era un reduce della prima guerra mondiale che aveva guardato in faccia le atrocità e ne era uscito vivo indossando il desiderio di celebrare la vita con un lavoro che lo appassionasse.
E proprio su quella strada che oggi è via Canturina trovò la risposta che cercava, una risposta che oggi porta il nome di L’Emporio di Albate. Dal 1919: cento anni che meritano di essere ripercorsi.
“Nel maggio 1919 – racconta la nipote e attuale titolare Manuela Zuccalà, albatese doc – i nonni aprirono un negozio di zoccoli in legno, articoli di merceria e prodotti da emporio”.
Il negozio di Salvatore e sua moglie Giuseppina era privo di insegna ma famoso ad Albate, era “Ul zuccurin de la val”.
L’attività ha successo e nel 1957 Salvatore si ritira e lascia il posto accanto alla moglie a sua figlia Mariagrazia, quattordicenne piena di spirito d’iniziativa.
“Mia madre – continua – portò numerosi cambiamenti: sua l’idea di introdurre l’abbigliamento per bimbi e signore, sua l’idea di dare un’insegna al negozio con la scritta Emporio Mariagrazia”.
A cavallo tra gli anni ’60 e ’65 l’attività ristruttura i locali e cessa la vendita di zoccoli dedicandosi all’abbigliamento, agli articoli per la casa e qualche giocattolo poi, negli anni ’70, anche Giuseppina si ritira e la gestione del negozio passa completamente a Mariagrazia, con l’aiuto del marito Domenico e della sorella Pina.
Tra loro cresce Manuela, figlia di Mariagrazia e Domenico, che sin da piccola resta affascinata da quel regno pieno di oggetti e vetrine da allestire e proprio a lei viene consegnato il testimone, nel 2001, dopo una seconda ristrutturazione che segna un altro importante cambiamento.
“Decisi di occuparmi esclusivamente di abbigliamento – racconta – donna, bambino e uomo. Un cambiamento che coincise con una nuova insegna : L’Emporio di Albate. Dal 1919, che oggi campeggia fuori dal negozio”.
Manuela gode dell’aiuto e dell’esperienza di sua madre Mariagrazia, portando avanti un’attività piena di responsabilità.
“Vado di persona a scegliere la merce – spiega – bado agli ordini, mi occupo dell’allestimento di negozio e vetrine, curo la contabilità e gestisco i social. Questo lavoro dà tanto ma pretende molto: devi avere molta passione, costanza e spirito di sacrificio”.
Curiosando tra gli scaffali è possibile trovare il reparto dedicato all’intimo, corsetteria e costumi e, poco distante, l’angolo merceria.
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“L’ho tenuto – sottolinea con un sorriso – per ricordare le origini e mia nonna. Volevo conservare la tradizione del negozio”.
Tanti i clienti di Manuela, fidelizzati dalla qualità del suo servizio.
“Qualità, cortesia – sottolinea – scelta di prodotti Made in Italy di buon gusto e capacità di stare al passo con i tempi: questa la ricetta per fare bene questo mestiere. Questo il testimone che questa attività centenaria mi ha insegnato e di cui vado fiera”.
Con un ultimo ingrediente speciale.
“Ho cura del cliente – confida – lo seguo con attenzione, lo consiglio al meglio e sono sincera quando qualcosa non lo valorizza. Non bisogna vendere a tutti i costi, bisogna vendere bene rispettando il cliente. Un cliente felice torna sempre e crea un buon passaparola che, ad oggi, resta la migliore forma di marketing”.
Manuela è mamma di due ragazzi, ma non sa se i figli seguiranno le sue orme.
“Lascio a loro la scelta – conclude con una risata – per ciò che mi riguarda il mio posto è qui, finché morte non ci separi!”.