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Dal paese in Lombardia al successo (da 300 milioni e 1400 dipendenti) internazionale: il design conquista l’Europa

Il cuore del successo batte in Lombardia. Ad Azzano San Paolo, paese di 7600 abitanti in provincia di Bergamo, è nata 22 anni fa Legami, l’azienda che ha rivoluzionato il settore della regalistica e della cartoleria. Oggi, questo brand, noto per i suoi oltre 5.000 prodotti di design (dalla cartoleria agli accessori per la casa, dal viaggio alla tecnologia), è una realtà aziendale solida e inarrestabile espansione, come dimostrano le due boutique anche nel centro storico di Como.

Numeri da record: Legami raddoppia e punta ai 300 milioni

I risultati finanziari di Legami sono spettacolari e confermano la sua leadership nel mercato.

  • Ricavi 2024: l’anno si è chiuso con 245 milioni di euro, segnando una crescita impressionante del 73%.

  • Utile netto e Ebitda: l’utile netto ha superato i 28 milioni di euro, con un Ebitda margin che vola oltre i 50 milioni (netto balzo dai 7 milioni del 2023).

  • Obiettivo 2026: l’ambizione per l’anno fiscale 2025 (che chiuderà a marzo 2026) è di raggiungere i 300 milioni di euro di ricavi, un risultato più che doppio rispetto ai 142 milioni del 2023.

La crescita aziendale si riflette anche sull’organico: Legami conta oggi circa 1.400 dipendenti, di cui oltre 200 impiegati nel quartier generale bergamasco per l’ideazione dei prodotti.

La rete vendite e l’espansione internazionale

Il successo di Legami è trainato da una rete di vendita capillare e in continua crescita:

  • Boutique Monomarca: attualmente 146, ma saliranno a 180 entro la fine dell’anno, concentrate in Italia, Francia e Spagna.

  • Punti Vendita: oltre 600 corner shop e 10.000 rivenditori autorizzati in 70 Paesi.

L’internazionalizzazione è un pilastro strategico: già oggi, il 52% del fatturato è realizzato all’estero, con il 37% proveniente da mercati chiave come Francia, Spagna, Germania e Regno Unito. L’obiettivo futuro è espandere ulteriormente la rete di monomarca in altri Paesi dell’Europa centrale.

La visione di Alberto Fassi e l’assetto societario

La solidità del brand è stata rafforzata nel 2023 dall’ingresso di DeA Capital (tramite il Fondo Flexible Capital), che detiene il 42% del capitale. La quota di maggioranza (54%) rimane saldamente nelle mani del fondatore, Alberto Fassi.

Alberto Fassi ha sottolineato al Sole 24 Ore come, nonostante la rapida espansione, l’azienda resti fedele ai suoi valori originari: “Siamo cresciuti, ma rimaniamo legati all’idea originaria di una realtà innovativa e dinamica, attenta ai valori della creatività, della positività, del rispetto per le persone e per il pianeta.

Il management vede inoltre la partecipazione del managing director Massimo Dell’Acqua e del presidente del CdA Giuseppe Soda, entrambi con una quota del 2% ciascuno.

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