“Where is Ali Jasim?”. Chi segue i profili social del Como 1907, conosce perfettamente quello che ormai è diventato un vero e proprio tormentone, con decine e decine (e decine) di commenti di questo tipo sotto ogni singolo post della società. Che si tratti di commentare l’ultima partita, di promuovere la campagna abbonamenti o di presentare gli ultimi ingaggi della squadra femminile, infatti, la domanda è sempre la stessa: “Dov’è Ali Jasim?”.
Perché il nuovo gioiellino del Como di Fabregas, vent’anni, un esordio a soli 14 anni nella Premier League irachena, protagonista alle Olimpiadi di Parigi e presenza fissa in nazionale tanto da essere considerato uno dei più talentuosi giocatori asiatici, in campo col Como non ha ancora messo piede. Apriti cielo.
Che poi di per sé, verrebbe da dire, affari di Fabregas che ben saprà come gestire la sua squadra e avrà avuto le sue buone ragioni per tenere il giovane attaccante in panchina durante l’ultima partita contro l’Udinese. Ma nel calcio, si sa, siamo tutto un po’ allenatori mancati e non c’è tifoso che, in cuor suo o al Bar Sport, non ne sappia più del mister.
Ma qui siamo oltre le chiacchiere da bar, perché il nuovo acquisto del Como, oltre al promettente curriculum, in dote pare essersi portato mezzo Iraq (o forse più). E così, i più che prevedibili commenti pre-durante-e post partita, le zuffe sui social e i consigli di chi a calcio non brillava neanche nei match tra scapoli e ammogliati (“ma se non mi fossi rotto i legamenti da giovane…”) hanno preso una piega imprevista, a tratti fastidiosa con quei pochi, coraggioso comaschi che ancora provano a farsi largo tra i commenti in arabo e le bandiere irachene, a tratti spassosissima con picchi di genialità che meritano di essere incorniciati.
Perché, tra la delusione al limite (purtroppo) dell’offesa da parte di qualcuno, e accanto a traduzioni automatiche spesso decisamente senza senso, brillano perle memorabili capaci di ricordare a tutti, con una battuta, che non stiamo parlando delle sorti del mondo, ma di una semplice partita di calcio.
E così ecco che, davanti alle proteste per l’assenza di Jasim nell’immagine in stile Tre Caravelle, con i giocatori pronti a salpare alla conquista di nuove terre (o meglio, di nuovi campi da gioco), qualcuno ha pensato bene di aggiungerlo in primo piano a bordo di una sorta di gozzo. E poco importa se la maglia che indossa non è quella del Como, l’importante è dare finalmente una risposta all’interrogativo “Where is Ali Jasim?”.
E che dire del genio assoluto di quel tifoso che, per convincere Fabregas a tirare fuori dalla naftalina il suo idolo, ha diplomaticamente commentato dicendo: “Se Ali Jassim non partecipa alla prossima partita, l’esercito iracheno attaccherà tutta la Lombardia e il lago si riempirà di navi da guerra irachene”.
“Minaccia” che si è puntualmente concretizzata con l’immagine del Sinigaglia invaso dalla folla, con le bandiere dell’Iraq che sventolano sulle tribune e, sullo sfondo, quattro navi da guerra a presidiare la foce del Cosia.
Una tensione palpabile che, oltre a mettere in serio pericolo i rapporti diplomatici tra Italia e Iraq, rischia di coinvolgere anche altre grandi potenze mondiali come la Corea del Nord, la Russia e gli Usa se non si saprà, finalmente, “Dov’è Ali Jasim?”.
Ovviamente a meno di voler liquidare come goliardate messaggi come quello di chi scrive che “Sembra che il presidente nordcoreano Kim Jong Un sia molto arrabbiato per la mancata partecipazione di Alì Jasim alle partite e forse premerà il pulsante delle armi nucleari distruggendo il pianeta”. E addio nuovo stadio. Oppure come quello di chi avverte che Putin è molto arrabbiato e, se il giovanotto non scenderà in campo, “raderà al suolo l’Italia, soprattutto Como, con le armi nucleari”.
Idem gli Stati Uniti, dove un commentatore informa della “disponibilità e prontezza militare nel caso in cui Ali Jasim non partecipasse alle partite”.
E tra chi, sul fronte italiano, annuncia di essere pronto a fuggire all’estero e implora di salvare la sua famiglia “che ha sempre voluto in campo l’abile giocatore Ali Jasim”, c’è anche chi annuncia che “L’Italia è indignata per il mancato impiego dell’abile Ali Jasim e ha già chiesto di condurre Fabregas davanti alla Corte Penale Internazionale. Forse già domani sera, l’allenatore sarà arrestato e trasferito in carcere in attesa di giudizio. E se il prossimo allenatore non farà giocare Jasim, verranno chieste le dimissioni del presidente del Consiglio e il Paese precipiterà nel caos”. Perché alla fine, come si dice, “una risata vi seppellirà”.
7 Commenti
vi a fa i salam a lecch mia a Com
Basta perdere tempo con questa idiozie, più date spazio più so sentono fenomeni
Nessuno scrive da Israele? Bibi sarà molto arrabbiato…
Tranquilli…questo è un lavoro per Superman!!
Lo Sceriffo risolverà tuttoooooooooooo
Salam AleiCöm
Ma non è che Ali Jasmin è semplicemente imbottigliato nel traffico cittadino?
O magari è andato a Muggiò a fare un tuffo e sbaaam.
Il Calcio Como con provvedimento della Procura della Reppubblica è stato posto in amministrazione coatta. Il Procuratore della Repubblica ha nominato come presidente pro tempore il ministro della cultura Sangiuliano e allenatore pro tempore l’onorevole generale Vannacci che schiererà nella prossima partita il solo Alì Jasim.