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Bertilaccio, ad di Villa D’Este: “Festa a Natale, Dna storico, il rally e un Riva speciale. Lago top ma c’è un rischio bolla”

Il 2022 segna le 150 stagioni di Villa D’Este, l’iconico albergo 5 stelle lusso situato a Cernobbio, che nel corso degli anni ha richiamato a sé star di Hollywood, grandi personalità da tutto il mondo, non da ultimo l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Un anno di celebrazioni di un passato glorioso ma anche di novità e di uno sguardo al futuro con il nuovo amministratore delegato, Davide Bertilaccio, nominato lo scorso aprile. Originario del Friuli Venezia Giulia, ha lasciato l’Italia a soli 19 anni e nella sua trentennale carriera ha lavorato in gruppi di primaria importanza del mondo dell’hôtellerie: dal Four Seasons al Starwood Group passando per Rocco Forte fino all’Armani Hotel a Dubai di cui si è occupato dell’apertura.

La sua carriera è costellata dalla gestione di strutture di altissimo profilo. Cosa le ha fatto dire sì a Villa D’Este?

Credo di essere come il vino, maturo con gli anni (ride, Ndr). Ho iniziato la mia carriera con decisioni di pancia, con il tempo sono diventato più riflessivo. Ho trascorso la mia vita in prestigiose catene, ma quando mi si è palesata l’opportunità della leadership di Villa D’Este e di poter essere colui che avrebbe potuto far continuare il suo successo, la proposta è stata per me molto allettante. Mi sono detto: “Vediamo se quello che ho imparato in questi trent’anni può essere utile per mantenere alto il nome di Villa D’Este”.

Come sono stati questi primi mesi sul lago di Como?

Nel momento in cui ho deciso di venire a Villa D’Este, credo di aver sottostimato l’impatto di questa scelta. Conosco questa realtà da molto tempo, molti dei miei mentori sono passati di qui e, quando si è saputo del mio nuovo incarico, mi hanno scritto in moltissimi. Mi piace complicarmi la vita, così come amo contribuire alla crescita di un’azienda. L’obiettivo è mantenere il dna di Villa D’Este ma anche avere l’occhio verso il futuro perché il mondo e i clienti sono cambiati.

Il mondo dell’hôtellerie arriva da due anni complicati. I turisti stranieri, la forza di Como, sono stati lontani per due stagioni. Che estate sarà quella del 2022?

Sono nuovo sul Lago di Como, anche se lo conosco bene perché quando vivevo a Milano ci venivo spesso in moto. Per certi versi mi sembra che questo territorio non si sia accorto di ciò che è successo. Parlando con colleghi e provider il lago di Como è ancora in cima alle classifiche delle destinazioni preferite, fa anche meglio di classici come la Toscana e la Costiera Amalfitana. Le previsioni occupazionali sono altissime: il 2022 ha le carte in regola per essere un anno favoloso, meglio del 2019. Io però sono preoccupato.

Di cosa?

Malgrado sia felice dell’ottimo momento che vive il territorio, ho paura che si tratti di una bolla. Inoltre non c’è una sostenibilità socio-economica di questi livelli. Per farle un esempio, facciamo grande fatica a trovare personale e si rischia di non riuscire a dare agli ospiti il cosiddetto “value for money”. Senza dimenticare che gli Stati Uniti si stanno preparando alla recessione e l’Italia vive del 40% del turismo che arriva dal Nord America, il Lago di Como per il 70-80%. E’ necessario cercare alternative, per questo ci stiamo muovendo su altri mercati.

Ha parlato di sostenibilità. Da molto tempo l’obiettivo di chi fa turismo sul lago di Como è la destagionalizzazione. Quest’anno Villa D’Este resterà aperta anche per Natale e Capodanno. Sarà un’eccezione o un nuovo corso?

Personalmente sono sostenitore di un’Italia a dodici mesi l’anno. Per me si tratta di una battaglia vinta in Val D’Orcia dove ho lavorato negli ultimi anni. Quando lo proposi, mi diedero del folle. Villa D’Este da quest’anno ha deciso di estendere la stagionalità con un programma di intrattenimento molto ricco. Si festeggeranno il Natale e il Capodanno insieme e poi chiuderemo a gennaio.

Il 28 giugno è stato celebrato il compleanno di Villa d’Este, con una cena riservata agli ospiti dell’hotel e alle autorità locali. Seguiranno altri appuntamenti?

Ci è spiaciuto dover chiudere l’evento al pubblico ma abbiamo dovuto farlo per una questione di numeri. E’ stata una scelta necessaria. Una bella novità ci sarà in ottobre: dal 20 al 23 il Trofeo Aci tornerà a chiamarsi Rally Villa D’Este. Le auto arriveranno qui e organizzeremo anche altri eventi legati all’elettrico e alla sostenibilità. Abbiamo acquistato ad esempio un Riva completamente elettrico.

Avete annunciato l’acquisizione di Villa Belinzaghi: quale sarà il futuro della dimora entrata a far parte del gruppo Villa D’Este?

La proprietà è orgogliosa di aver riportato la dimora a Villa D’Este come è stato fino alla vendita del 1966. Ci sono molte idee a riguardo e presto le riveleremo.

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