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Delirio sul treno Milano-Como, ira del pendolare (in tempo reale): “Stipati oltre ogni limite, un carro bestiame. Grazie Trenord”

Nuova, furibonda segnalazione, da parte di un lettore-pendolare che da Milano torna a Como sulla tratta Centrale-San Giovanni.

Ecco la cronaca in tempo reale, ci scrive:

Mancano pochi minuti alla partenza del 18.43 da Milano Centrale verso Como San Giovanni. Treno stipato oltre ogni limite. Molti rinunciano addirittura a salire vista la ressa senza distanziamento. Dall’altoparlante il capotreno annuncia che il mezzo è sovraccarico (dai?) e chi è diretto a Monza deve spostarsi su un altro binario, in una manciata di minuti, ma nessuno scende perché alla fine Monza è solo la prima delle tre stazioni prima di Como. C’è chi scende anche a Seregno o Como Camerlata quindi la situazione non cambia.

La signora a fianco mi è talmente vicino mente parla al telefono che riesco a sentire quello che dice l’interlocutore dall’altra parte del telefono. C’è chi chiama casa per dire che tarderà, perché è un film già visto.

18.45 e il treno doveva partire due minuti fa. Una coppia di anziani è scesa abbozzando a mezza voce un “così almeno vi facciamo un po’ di posto” ma continuiamo ad essere troppi.
18.50 partiamo e siamo ancora tanti, stretti. Arriviamo a Monza e la situazione peggiora.
Lombardia, 2022: quattro ondate Covid, distanziamento, mascherine, per poi ritrovarsi sul solito carro bestiame in partenza ogni ora. Grazie tante Trenord.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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4 Commenti

  1. Certi commentatori riuscono a mescolare tutto in una maniera imbarazzante e populista. Non sanno neppure le competenze in capo a gestore rete e gestore servizio. Agitano benaltrismi ridicoli. Non mi stupisco.

  2. La risposta è sempre la stessa:mancanza di fondi per aumentare le corse ma….. Poi si fanno sottopassaggi milionari inutili e si chiudono le barriere utilissime come a Grandate. Tanto nessuno li schioda dalle poltrone e soprattutto nessuno valuta il loro lavoro in base a parametri di reale efficienza. Al contrario c’è la autovalutazione. Rassegnamoci

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