RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

Dopo la bufera Aquilini (che voleva spostare la sede), al Museo della Seta compare la maxi scritta gialla

Nemmeno il tempo delle dimissioni dell’ex direttore del Museo della Seta, Paolo Aquilini – con relativo polverone natalizio – che proprio davanti alla sede di Como spicca una novità. Un provvedimento che tra l’altro era stato preso in precedenza proprio dall’ex direttore nell’ambito deo fondi Per e che oggi è stato infine tradotto in pratica. E ora è davvero difficile non notare ciò che è apparso davanti al Museo. Sulla cancellata esterna, infatti, è stata apposta una gigantesca scritta “Museo della Seta” in un vistoso carattere cubitale di colore giallo (peraltro – nota a margine – in perfetto quanto involontario pendant cromatico con i sacchi Esselunga abbandonati sotto il vicino cestino dei rifiuti).

Un evidente ausilio visivo per chi cerca la storica istituzione culturale comasca e anche un segnale per colmare quello che da sempre è un tema critico per il Museo della Seta, ossia la posizione seminascosta o e non di immediata identificazione. A questo proposito, tornando all’intervista di Aquilini con cui a ComoZero ha annunciato il suo addio, di sicuro risuona una sua frase che in realtà rivelava la volontà sul più lungo periodo dell’ex direttore di trovare una nuova sede.

Alla specifica domanda di Chiara Taiana (“Quale sarebbe stato il suo prossimo obiettivo, se fosse rimasto alla guida del Museo della Seta?“), Aquilini aveva risposto così: “Portarlo via da qui, trovare finalmente una nuova sede perché questo è un museo dalle mille potenzialità, che può essere raccontato in un’infinità di modi diversi. Ma non qui”. Da oggi, comunque, per quanto sempre nella sede storica, l’ubicazione del museo è sicuramente più visibile a tutti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

8 Commenti

  1. Finalmente si capisce dove si trova l’ingresso, colori azzeccati e visibili anche da lontano. Di spazi in città dove spostare la sede del Museo se ne possono trovare a iosa, tra cui, ad esempio, la Santarella.

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo