Il concetto, ormai, è chiaro: a Como serve un’area per il campeggio. Questo, almeno, sembrano rivendicare con evidente insistenza i turisti di passaggio dalla città in questa rovente estate 2018.
I casi di tende piazzate nei luoghi più bizzarri tra la fine di luglio e questo inizio d’agosto sembrano moltiplicarsi senza sosta.
In principio furono due francesine di 18 e 19 anni (poi multate con 25 euro di sanzione), che trascorsero la notte del 24 luglio scorso nientepopodimeno che ai piedi del monumenti di Libeskind, al fondo della diga foranea, roba che nemmeno un hotel 5 stelle lusso.
Poi fu la volta dell’anonimo campeggiatore che trovò un anfratto non troppo distante da Villa Olmo, ben coperto da muretti e frasche.
Infine, ecco il capolavoro supremo immortalato questa mattina: all’albeggiare la tenda del giorno era ai giardini a lago, tra il lago all’orizzonte e la sagoma maestosa del Tempio Voltiano alle spalle.
Il messaggio recapitato ad amministrazione e operatori del turismo pare dunque chiaro: o un campeggio o il Duomo, si potrebbe dire.
2 Commenti
Perché accanirsi contro tende e sacchi a pelo? Perché Como è da sempre estranea se non addirittura ostile al turismo povero, che porta un po’ di sana gioventù alternativa a quella stanziale, che sa solo frequentare bar e discoteche (ma a spese dei genitori)?
Multiamoli, sì. Ma solo se sporcano o infastidiscono. Per il resto, una tenda piantata per una notte sulla diga foranea o al Tempio voltiano sono un segno di curiosità giovanile e di allegria in una città altrimenti animata solo da zombie.
Una sanzione alle francesine di
€25 : 2 = 12.5 a persona
Meno di un divieto di sosta e di un ostello ???
Una buona idea conveniente !!!!!!!’n