Non poteva andare altrimenti.
Da ComoZero Settimanale della scorsa settimana l’intervista all’ex assessore alla Cultura del Comune di Como, Sergio Gaddi, stamani è planata anche tra queste pagine.
Il papà delle grandi mostre dopo essersi incoronato e proclamato Re Sole ha parlato, tra le altre cose, di Terragni, Casa del Fascio e Villa Olmo. Vi consigliamo l’intervista integrale sopra ma ecco l’estratto:
Parlando di grandi mostre, l’assessore Cioffi punta su Chagall entro l’inizio dell’anno prossimo. Che sia la volta buona per riportare a Como i grandi eventi?
La organizza direttamente? Perché se deve chiedere in prestito anche le idee, cosa ci fa lì? Noi eravamo diventati un’eccellenza, eravamo l’ente produttore, una cosa mai vista altrove. Poi con Lucini hanno buttato via tutto pensando che temi come il Razionalismo attirino le folle. Ma per quanto importantissimo, Terragni non può essere superiore a Rubens in fatto di numeri.
Non che una cosa debba per forza escludere l’altra.
Assolutamente no, anzi. Il nostro progetto era a doppio binario: Villa Olmo vale 100mila Case del Fascio e doveva diventare un faro attrattivo capace di generare grandi flussi. Questo ci avrebbe permesso di avere le risorse per altri progetti.
Insomma nulla toglie a Terragni il Gaddi imperatore ma è molto netto quanto a valore generale.
Bene, tanto è bastato per scatenare Made in Maarc, nota associazione nata nel 2013 per “valorizzare, promuovere e divulgare la conoscenza delle architetture razionaliste e del patrimonio artistico astrattista di cui Como e il suo territorio”.
Con un post su Fb il sodalizio è netto:
“Villa Olmo vale 100.000 Case del fascio: interessante constatare una volta di più il carattere degli italiani, guelfi e ghibellini, opposte fazioni sempre pronte a scontrarsi. Che noia! E che c’azzecca comunque il paragone? E se vogliamo rimanere su questo sterile terreno, mi chiedo, come mai su TUTTI i libri di storia dell’arte la Casa del fascio di Como è presente e Villa Olmo no? Cosa ne pensate?”.
Il dibattito è aperto.