Sempre più spesso camminando per Como, e purtroppo non solo in città, ci si imbatte in edicole chiuse: dall’inizio del 2022, la prossima sarà quella di via Dante. Sul fenomeno influisce l’inevitabile crisi dell’editoria ma non solo. In alcuni casi anche il fatto che alcune di queste rivendite non siano riuscite a trasformarsi in qualcos’altro. Purtroppo a Como negli ultimi anni alcune edicole hanno dovuto abbassare la serranda. Ma ciò che colpisce è che in alcuni casi, due per la precisione, queste attività hanno provato a resistere. Per farlo hanno domandato al Comune di poter ottenere un cambio di destinazione d’uso così da poter ampliare l’offerta anche di altri beni o per riciclarsi in rivendite di altro genere. Ma così non è stato.
E l’ultimo di questi casi riguarda un’edicola del centro, proprio superata Porta Torre. Qui, e quanti ci passano sanno bene di quale si tratta, sorge appunto una rivendita di giornali ormai chiusa da diversi anni. Per la precisione dal gennaio del 2018. Una storia particolare che viene raccontata dalla proprietaria.
“La situazione per il settore è critica. Le chiusure sono sempre di più. So che nel 2022 altre due dovranno chiudere – spiega la proprietaria – Nel mio caso dal 2018 cerco di trovare qualcuno che la gestisca, per me infatti non è l’attività principale ma un’eredità di famiglia. Ma nessuno se la sente di farlo perché si tratta sicuramente di un lavoro duro ma non solo. Dopo aver provato a lungo ho deciso di chiedere più volte al Comune di poter ottenere un cambio di destinazione d’uso così da poter trasformare questo spazio anche in altro, in un bar, in un piccolo chiosco o in un negozietto”.
“Ho anche avuto delle offerte per trasformarlo in una vetrina per un negozio più ampio di abiti da sposa che si trova in un altro punto della città – prosegue – Ma tutte le mie domande in Comune non hanno avuto seguito. O meglio mi è stato risposto dall’assessore al Commercio Marco Butti che si sarebbe interessato del problema, ma poi non ho più saputo nulla”. Anche perché nel frattempo “io pago sempre al tassa di occupazione di suolo pubblico. Insomma andare avanti così non ha più senso. A gennaio avvierò la procedura per smantellare l’edicola visto che non ho alcuna notizia e così il Comune perderà gli introiti derivanti da questa tassa”.
Ben informato del problema è l’assessore Marco Butti. “La situazione è sotto monitoraggio. Due sono le edicole che hanno chiesto il cambio di destinazione d’uso – dice l’assessore – Abbiamo già avuto con i sindacati di categoria degli incontri e a febbraio andremo a proporre alla giunta un elenco di attività che le edicole potranno svolgere in più. E l’obiettivo è di rendere il tutto operativo entro fine febbraio. Così queste rivendite potranno trasformarsi anche in punti Urp dove effettuare pagamenti della pubblica amministrazione e altro. Questo un primo passaggio, poi con un piano a più ampio raggio si andrà a studiare la situazione complessiva dell’intera città e a studiare la possibilità di predisporre ulteriori servizi che potranno essere offerti. La realtà descritta dalla proprietaria dell’edicola di Porta Torre è dunque ben conosciuta e sotto controllo”.
11 Commenti
Gentilissimo, approfitto del commento sovrastante per chiederLe quando installerete le promesse porte automatiche al Mercato Coperti. Grazie.
Privilegio della.posizione?? Decisa solo dal comune e pagata fior di soldi da chi ha lavorato 360 giorni all’anno x 12 -13 ore al dì per dare un servizio di utilitá pubblica ai cittadini. Lavoro ora danneggiato e diminuito grazie alla libera vendita di giornali nei supermercati dove la gente non li compera ma li sfoglia e legge.
Sotto elezioni le solite tante promesse e tante parole dei politici che ormai sappiamo bene tutti non saranno
mantenute e rimarranmo solo parole al vento. Ma la gente non è stupida e ricorda. Basta vedere come è ridotta e gestita una delle città più belle al mondo, apprezzatta da vip internazionali.una città che è diventata uno scempio.
Molte edicole a Como hanno già chiuso e smantellato i chioschi e molte lo faranno nel 2022. Così facendo il Comune Non incasserrà più le tasse di suolo pubblico, che per precisione ammontano a somme ingenti, che servono per la gestione e manutenzione della cittá. Senza contare che la chiusura dei chioschi (dovuta all’ incapacità e inoperositá delle persone politiche e non proposte) lasceranno famiglie senza lavoro e le mancate possibilità di dare lavoro a persone, per lo più giovani, aprendo nuove attività nei chioschi, molto utili ai comaschi. Ringraziamo la “professionalità” di chi “lavora: per la cittá, per di più pagati con i ns soldi!
non vedo il motivo per un cambio destinazione d’uso:se non saranno piu’ edicole siano semplicemente smantellate,il privilegio della posizione non avrebbe piu’ ragion d’essere.
Privilegio della.posizione?? Atto dovuto dal comune e pagato fior di soldi da chi ha lavorato 360 giorni all’anno x 12 -13 ore al dì per dare un servizio di utilitá pubblica ai cittadini.
Buongiorno Simone, innanzitutto buon 2022, nella speranza che il suo livore possa quantomeno attenuarsi. Quanto a bazzicare la invito a fare altrettanto, magari candidandosi e venendo eletto, così giusto per cominciare. Sui risultati, rispetto il suo punto di vista, differente però da quello di tanti altri. Infine per migliorare il destino della stampa, inizi ad acquistare qualche quotidiano.
Ma Butti è come il prezzemolo…da anni spunta in ogni articolo ed ha soluzioni pronte per tutto….peccato che questo signore bazzichi in comune giunte consigli etc etc da anni ed anni….ed i risultati che ottiene basta vedere la città….
Butti..per favore…basta!! Ma basta però!! Liberaci da te stesso!
?
E come mai prima lavoravano ?
Occupano posizioni strategiche in virtù dell’offrire quello che un tempo era considerato un servizio pubblico (vendita giornali).
Se vogliono trasformarsi in punti vendita di beni classici (abiti da sposa), che affittino una vetrina come tutti e rimuovano quegli obbrobri in lamiera.