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Emergenza Freddo, c’è la soluzione: senzatetto tra Sant’Abbondio, via Cadorna e un oratorio (forse san Rocco). I dubbi di Caritas

Premesso, di rigore, che del dormitorio votato a maggioranza in Consiglio comunale nel luglio 2019 non v’è traccia alcuna, diamo conto di quello che pare davvero un passo avanti fondamentale in vista dell’inverno e nel pieno di un autunno che la sera si sta facendo già sentire.

Parliamo di Emergenza Freddo, servizio di accoglienza notturna per senzatetto gestito da Caritas e Como Accoglie nelle strutture – interne e esterne – di via Sirtori, cioè gli spazi del Cardinal Ferrari.

Il Centro però, si sa, ha venduto un’ampia porzione di stabile (verrà costruita una Rsa privata) e quindi bisogna traslocare.

Dopo mesi di ricerca, la soluzione sarebbe arrivata. Emergenza Freddo, dovrebbe dividersi in tre strutture.

Un’intesa tra realtà cattoliche, Comune e Università dell’Insubria ha individuato lo spazio aperto storicamente destinato alla fiera di Sant’Abbondio in via Regina Teodolinda. In quella sede dovrebbe essere allestito il tendone esterno, quello che stava al Cardinal Ferrari, per ospitare circa 40 persone (non di più, per garantire il distanziamento dovuto all’epidemia Covid).

Un secondo tendone, sempre nella stessa area, potrebbe inoltre essere installato per la mensa. Giusto oggi parlavamo anche del servizio sostitutivo al Don Guanella in via Balestra:

Pasti ai senza dimora, ok del Comune: saranno distribuiti davanti alla bocciofila di via Balestra

Un altro spazio di 20/25 posti, gli incontri con Asst parrebbero aver dato buoni frutti, sarà allestito nello stabile abbracciato da via Cadorna e via Croce Rossa, lo stesso che durante il lockdown servì per i senzatetto Covid-positivi.

Infine altri 20/25 posti dovrebbero trovare sede in un oratorio cittadino. Non è escluso, date le notizie circolate prima del drammatico omicidio di don Roberto Malgesini, sia la parrocchia di San Rocco a rendere disponibili i locali.

Infine, tornando a Asst e all’epidemia, altri spazi dovrebbero essere individuati all’interno dell’ex ospedale Sant’Anna di via Napoleona, nell’area che fu dedicata alla convalescenza dei post-Covid fino a qualche mese fa, per la cura di senza dimora che dovessero contrarre il virus.

I tempi non sarebbero un problema, si tratta di allestimenti veloci che potrebbero concludersi in novembre, al netto dei piani di sicurezza e evacuazione.

Altra questione però, emersa in queste ore, sarebbe la posizione di Caritas. Disponibile al supporto logistico ma molto-molto perplessa circa la gestione effettiva e quotidiana (volontari e operatori) dei tre spazi.

In alternativa, ci risulta, il servizio potrebbe essere proposto ai Padri Somaschi che, durante il lockdown, hanno gestito la struttura per senzatetto aperta alla palestra Mariani di via Perti.

Coronavirus – Ecco il nuovo dormitorio nella palestra Mariani: posto per 20 senzatetto

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2 Commenti

  1. I governi devono farlo in modo che ogni euro speso vada a vantaggio della maggioranza della comunità, ecco perché, oltre ad essere importante, è necessario dare priorità alla spesa senza trascurare chi non ha nulla, ma deve sforzarsi di esserlo il più equo possibile e rispettare e far rispettare la legge … Tuttavia ci accorgiamo ogni giorno che non è così … Como e il lago sono un paradiso unico al mondo, dobbiamo essere orgogliosi di viverlo e prendercene cura. ..ma quando visito la città murata, mi vergogno com’è, e ancor di più quando mi imbatto in un turista … (sporco … pieno di gente che dorme deplorevolmente per strada … il lago che entra la piazza … ogni tanto tagliano i prati comunali … dico chi ci governa non la vede? e soprattutto i responsabili di Como murata, o non riescono a vederla … Non sono tutti uguali, io vivo a Cernobbio e noto che funzionano molto bene e voterò ancora per quello.

  2. La premessa all’articolo è fondamentale. Il dormitorio è rimasto lettera morta. Neppure le moltissime adesioni alla petizione, lanciata su change.org per intitolarlo a Don Roberto Malgesini, non sono servite a sbloccare la situazione.
    Però è strano. Che senso ha trovare soluzioni provvisorie quando il Consiglio comunale ha votato a maggioranza il dormitorio che rappresenta la soluzione definitiva? Mah….
    I misteri della politica cittadina e soprattutto i misteri di un certo modo di far politica che privilegia le scelte di principio alle scelte di convenienza. Quelle di principio si sintetizzano nella frase “mai il dormitorio per i clandestini!” (ma sono clandestini i senzatetto?); quelle di convenienza, invece, “troviamo una soluzione dignitosa e agiamo di conseguenza con i riottosi che non avranno più alibi…”.
    L’aspetto curioso è che il dormitorio conviene più alla maggioranza che all’opposizione. Senza dormitorio gli indecorosi senzatetto che dormono sotto i portici avranno sempre una giustificazione, con il dormitorio le giustificazioni avranno sempre meno argomentazioni a patto che chi non vuole i dormitorio usi i senzatetto come argomentazione per altro….ma questo è un altro discorso.

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