La morte di Emilio Russo ha scosso un intero territorio. Il professore, politico, scrittore, saggista e giornalista ha perso la vita tra i monti di Lezzeno. Il corpo, dopo tre giorni di ricerche, è stato trovato stamani.
Ne parliamo qui:
In queste ore si sommano numerosissimi ricordi e attestazioni di infinita stima e affetto (in aggiornamento).
IL SINDACO LANDRISCINA
Ho appreso con dispiacere della morte di Emilio Russo, fine intellettuale, persona di grande cultura, stimato insegnante di storia e filosofia molto amato dai suoi allievi.
E’ stato pubblico amministratore, competente e appassionato, in Comune, in Provincia e in Regione, anche se forse quello a Palazzo Cernezzi era stato l’incarico che più aveva amato.
Lascia di sé un vivo e affezionato ricordo anche nelle persone distanti da lui sul piano politico.
Comunista anomalo entrato nel Pci da cattolico praticante e mai troppo ortodosso nei confronti del gruppo dirigente, nel corso della vita ha saputo sollecitare la riflessione critica in ogni ambito a cui si è dedicato, sempre dimostrando grande attaccamento alla città.
Ai suoi familiari e alle persone a lui care esprimo il cordoglio e la vicinanza mia e dell’Amministrazione comunale.
ARTICOLO UNO (DI CUI EMILIO RUSSO ERA COORDINATORE PROVINCIALE)
Emilio Russo, ovvero la passione e il gusto della politica, intesa questa come una professione intellettuale che richiede impegno e studio costante per capire la realtà come premessa per la sua
trasformazione.
Un intellettuale vero dunque Russo, di cui piangiamo la prematura e assurda scomparsa, un intellettuale nel senso gramsciano del termine che unisce teoria e prassi assieme, un maestro per
tanti, un dirigente politico vero.
Solo capendo questo si può comprendere come Russo ormai non più giovane abbia deciso insieme ad altri compagni di fondare e dirigere Articolo Uno a Como, iniziando una nuova avventura dopo una vita spesa nella militanza politica e nell’insegnamento.
Un percorso il suo straordinario che lo ha visto ricoprire ruoli rilevanti a livello provinciale, regionale nazionale del PCI e del PDS, aderendo poi ai DS e infine al PD, prima della scelta di impegnarsi
negli ultimi anni in Articolo Uno. È stato infatti negli anni consigliere provinciale di Como, poi regionale, ultimo segretario provinciale del PCI comasco e primo del PDS dopo la svolta del 1991,
negli organismi dirigenti regionali e nazionali. È stato Assessore al Bilancio e alla Cultura del Comune di Como nei primi anni ’90.
Passione e gusto per la politica, intelligenza sul campo, sempre lucida e presente fino alla fine, come nel suo comunicato sulla morte di Don Roberto Malgesini, il “prete di strada” -il suo ultimo
scritto pochi attimi prima di uscire di casa, incontro al suo destino- dove ricordava che “La politica deve assumersi le proprie responsabilità. Istituzioni e partiti nazionali sono chiamati a fare la loro
parte”.
Un’etica della responsabilità in politica che resta un suo prezioso insegnamento. Grande è il vuoto incolmabile che lascia Emilio Russo, tra i compagni di Articolo Uno, la sinistra tutta, i cittadini democratici, i tantissimi amici e persone che lo stimavano e gli volevano bene, i numerosissimi studenti che lo hanno amato come si ama un maestro vero, come lui amava loro.
PARTITO DEMOCRATICO (RUSSO E’ STATO PRIMO SEGRETARIO DEL PDS)
Un vuoto enorme è quello che lascia Emilio Russo, politico vero e appassionato, pensatore fine della sinistra comasca e non solo. Capace di analisi ragionate e profonde è stato sempre capace di dare stimolo al ragionamento collettivo e non è mai caduto in pensieri banali e scontati.
Tutti noi ricorderemo il caro Emilio come persona sinceramente coinvolta nella ricerca del bene comune e dell’interesse della collettività. Il suo impegno, la sua dedizione e la sua visione resteranno come una luce e un esempio da seguire. Tutto ciò mancherà molto alla scena politica, come mancherà la sua cultura profonda che metteva a disposizione del prossimo. Ti diciamo “Ciao Emilio” e ci stringiamo alla tua famiglia.
LA CGIL
La Cgil di Como si stringe attorno ai famigliari, ai compagni e agli amici di Emilio Russo.
“Viene a mancare una figura storica della sinistra comasca e un grande intellettuale del nostro territorio – commenta umberto Colombo, segretario generale della Cgil di Como – ricordiamo con affetto le tante occasioni di confronto e collaborazione sui temi del lavoro, oltre all’attività di approfondimento e formazione che ci hanno visti lavorare insieme. La sua intelligenza mancherà a tutti noi”.
CHIARA BRAGA – DEPUTATO DEM
MAURO GUERRA – SINDACO DI TREMEZZINA, PRESIDENTE DI ANCI LOMBARDIA
BRUNO MAGATTI – CONSIGLIERE COMUNALE, CIVITAS E COLLEGA DI EMILIO AL LICEO GIOVIO
Grazie Emilio.
GIACOMO LICATA – EX SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL DI COMO
Non riesco a smettere di pensare al terribile epilogo.
Non riesco a rassegnarmi all’idea di dover fare a meno della sua intelligenza di cui ci sarebbe stato ancora immenso bisogno.
Sono tantissimi i ricordi. La Politica, certamente. La cultura, i suoi libri, la passione per la storia e la filosofia.
L’aneddoto che riguardava il protagonista del suo ultimo romanzo, quel Giacomo Collura, agrigentino e amico di Leonardo Sciascia. Ma Emilio per me ha rappresentato anche la gavetta sindacale. Andare al Liceo Giovio per tenere un’assemblea significava avere tra gli oratori intellettuali come Emilio Russo e Gianfranco Giudice . Non potevi improvvisare, dovevi studiare e arrivare preparato.
Ci lascia tantissimo. A chiunque lo ha incontrato resterà qualcosa di Emilio, fine intellettuale.
Ma tanto ancora avrebbe potuto darci, per questo il dolore per la prematura dipartita è così forte.
STEFANO FANETTI – CAPOGRUPPO PD IN CONSIGLIO COMUNALE
Caro Emilio, ricordo le discussioni davanti a un buon vino o nelle varie assemblee in cui sedevamo assieme. Mi sono preso parecchi insulti, ma sempre col sorriso… Dopodiché il discorso scivolava su argomenti più leggeri, direi da bar. In questo sta la grandezza di una persona: saper parlare di Hegel e di Inter con la stessa passione, coniugare l’empireo delle idee con una pastasciutta e un bicchiere di rosso. Qui il nostro ultimo “scontro”, peccato non poterne avere altri… Mancherai, eccome se mancherai.
ANNA VERONELLI, FORZA ITALIA – PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI COMO
SIMONE MORETTI, SINDACO DI OLGIATE COMASCO. PAESE DOVE EMILIO RUSSO VIVEVA ORMAI DA MOLTI ANNI
La presentazione assieme alla tua e nostra amica Maria Castelli della tua ultima fatica letteraria e la “sfida” che avevi lanciato a me ed al mio vice sindaco Paola Vercellini quando ti abbiamo proposto di organizzare noi il momento aperitivo…”vediamo se siete più bravi come amministratori o come cuochi”.La risposta del pubblico presente ed il tavolo vuoto alla fine sono stati i segnali di una serata andata alla grande in tutti i sensi.
Ognuno di noi ha dei ricordi, io mi porterò quello di una persona colta e con lo sguardo che andava lontano, con il quale si poteva discutere anche in maniera vibrante e rimanere della propria idea senza per questo intaccare minimaMEnte la stima dell’uomo e del padre di famiglia.
Sincere e sentite condoglianze alla moglie Teresa Malfasi, ai figli Paolo Emilio e Claudio con Alessia Livio.
Una tragedia così inaspettata e dolorosa conferma quanto il nostro cammino su questa terra sia effimero e fugace e per questo va sempre vissuta al meglio delle nostre possibilità.
R.I.P. Emilio
ADRIA BARTOLICH – EX DEPUTATO, EX SEGRETARIO GENERALE DELLA CISL DEI LAGHI
Mi dispiace, mi dispiace veramente tanto.
STEFANO ROGNONI – RIFONDAZIONE COMUNISTA
Su molte cose eravamo in disaccordo ma per me resta soprattutto il prof di filosofia del Giovio, che incrociavo ogni tanto nei corridoi… Con l’immancabile pipa.. Si lo so è un ricordo stupido.. Ci siamo poi ritrovati nella politica, nell’eterno cantiere per ricostruire a Como una sinistra degna di questo nome. E niente, eravamo in disaccordo quasi su tutto ma sempre con rispetto e stima reciproca e sempre comunque con lo stesso fine. Che la terra ti sia lieve compagno.
CELESTE GROSSI – DIRETTRICE DI ECOLE, VOCE E INTELLETTUALE NOTISSIMA DELLA SINISTRA COMASCA
Ciao Emilio Russo.
Emilio, ti ho voluto bene e mi hai voluto bene.
Ci sarà tempo per parlare di te, compagno di strade politiche in salita, dei nostri conflitti, gestiti sempre con stima e rispetto. Oggi voglio ricordarti come amico che, sotto un tratto a volte burbero, nascondevi il tuo affetto. L’ultimo messaggio personale che ho ricevuto da te lo serberò come un dono. “Sei una ragazza dotata di una rara sensibilità. Me ne sono accorto da tempo. E peggio per chi non lo capisce”.