RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

Espone striscione per Gaza al mercato, apicoltore comasco multato per 430 euro. Il Pd: “Solidarietà a Marco”

Espone uno striscione di sostegno al popolo palestinese (“Stop bombing Gaza” e “Stop genocide”) e viene multato dai Carabinieri per 430 euro. È accaduto il 14 ottobre a Marco Borella, apicoltore comasco dell’azienda agricola di Caslino al Piano “Api e Nanni”, che presenziava con il suo banco al mercato di Desio, in Brianza.

“Qualcuno non ha gradito e ha chiamato i Carabinieri che mi hanno raggiunto al banchetto e mi hanno chiesto di rimuovere lo striscione che tengo lì da un paio di mesi perché ritenuto propaganda politica non autorizzata – ha raccontato Marco a Ecoinformazioni – Io mi sono rifiutato perché il messaggio è di pace, non viola i diritti di nessuno e non invita in alcun modo all’odio. Dopo il mio rifiuto, però, mi è stato fatto un verbale con una sanzione da 430 euro”.

“Credo che il significato politico di quanto successo sia molto grande e molto grave – aggiunge l’apicoltore comasco – perché è una repressione politica del dissenso, un modo per silenziare chi chiede la fine di questa guerra oscena e disumana. Resto convinto che il mio striscione non dovesse essere rimosso e, anzi, quando le persone si fermano a parlare è già un primo passo perché abbiamo bisogno che di quanto sta accadendo a Gaza se ne parli”.

Sulla vicenda le segreterie Pd di Como e Monza Brianza hanno rilasciato un comunicato condiviso che alleghiamo di seguito:

“Lascia davvero basiti la vicenda dell’apicoltore comasco multato dai carabinieri al mercato di Desio per aver esposto lo striscione con la frase “Stop bombing Gaza, stop genocide” alla sua bancarella, mentre vendeva il miele”. Lo fanno sapere in una nota congiunta i segretari PD delle province di Monza e Brianza, e di Como Lorenzo Sala e Carla Gaiani.

“Un messaggio di pace – chiariscono i due provinciali dem – veicolato da chi non vuole restare in silenzio di fronte al massacro della guerra, da chi desidera e manifesta per la pace, da chi non vuole rimanere indifferente nel rispetto dell’opinione di tutti. E la reazione sarebbe quella di punirlo per presunta ‘propaganda politica non autorizzata’? Un atto davvero grave perché va a ledere la libertà di espressione e di pensiero di ognuno. Un gesto umano, sociale prima ancora che politico, quello dell’ambulante, punito in maniera sconsiderata”.

“Come Federazioni del Partito democratico di Monza e Brianza e di Como – concludono – condanniamo fortemente quanto accaduto. A Marco Borella e a quanti manifestano per la pace tutto il nostro supporto e la nostra solidarietà”.

Carla Gaiani, segretaria provinciale PD Como
Lorenzo Sala, segretario provinciale PD Monza e Brianza

© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG ARTICOLO:

36 Commenti

  1. “16 OTT – È stata annullata la sanzione da 430 euro inflitta all’apicoltore Mario Borella per aver esposto sul suo banchetto al mercato di Desio lo striscione ‘Stop bombing – Gaza – stop genocide’. Secondo quanto si apprende, la decisione è stata presa in autotutela. “(ANSA)

    Come volevasi dimostrare, LA LORO SOLERZIA FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI

  2. Quanto accaduto mi ricorda i distopici e folli eventi narrati nei romanzi di Ray Bradbury (da “Cronache marziane” a “Fahrenheit 451”).
    Torniamo all’oggi e in Italia (come, del resto, in qualsiasi contesto democratico e non ancora in preda alla follia): la propaganda elettorale (elettorale!) dei partiti (dei partiti!) è disciplinata dalla legge.
    La propaganda politica non è necessariamente propaganda elettorale.
    Cosa poi si possa o meno definire “politica” è ampiamente dibattutto. Al limite tutto ciò che ha una rilevanza sociale, un impatto sugli altri, potrebbe essere considerato di “interesse politico”.
    Ad ogni modo le idee, le opinioni, politiche o meno che siano, possono essere liberamente espresse e tale diritto deve essere garantito e difeso. Le azioni che ledono tale fondamentale diritto sono anticostituzionali.

  3. Nel settembre del 1943 , 15 carabinieri vennero torturati ed uccisi nelle foibe dai partigiani titini per non aver voluto obbedire al comunismo. Nell’Ottobre del 1943 , 2000 carabinieri vennero catturati e deportati nei campi in Germania per non aver voluto obbedire al regime nazifascista. Questi erano i Carabinieri . Quegli eroi che difendevano gli italiani dalle oppressioni e dalle dittature dove sono finiti? Che vergogna !

  4. Vai a Mosca a esporre uno striscione avverso a Putin
    Vai in Iran a esporre uno striscione contro la segregazione delle donne..POI VEDIAMO CHE TI SUCCEDE

    1. Si ma qui in teoria dovrebbe essere garantita la libertà di espressione quindi le sue considerazioni sono fuori luogo.
      Ps: guardi che l’iran non è l Afghanistan 6 studenti universitari su 10 sono donne! La propaganda è una cosa la realtà è un’altra.

  5. I senatori Magni e De Cristofaro hanno presentato una «Interrogazione scritta al Ministro dell’Interno e al Ministro della Difesa.

    Premesso che:
    da notizie di stampa si apprende che nella giornata del 14 ottobre u.s. a Desio, in Brianza, durante il mercato settimanale nell’Area Mercato Desio Sud in via Prati, Marco Borella, un apicoltore di Caslino d’Erba (CO) dell’azienda agricola “Api e Nanni”, che presenziava – munito di regolare licenza – con il suo banco al mercato, è stato multato per aver esposto uno striscione, apposto frontalmente sul banco di vendita, nel quale si leggevano le seguenti parole: “Stop bombing Gaza Stop genocide”;
    la sanzione di 430 euro è stata contestata da due Carabinieri, i quali inizialmente avrebbero intimato all’apicoltore di togliere lo striscione che a loro dire avrebbe costituito propaganda politica non autorizzata, mostrando sul cellulare all’uomo il testo del comma 4 bis dell’articolo 23 del Codice della Strada e paventando il rischio di sequestro del banco e di incorrere in sanzioni penali più gravi qualora avesse rifiutato la rimozione dello striscione. In seguito al rifiuto manifestato dall’apicoltore avrebbero telefonato e fatto intervenire un terzo collega di grado superiore, in presenza del quale, e sotto sua dettatura, uno dei primi due ha compilato il verbale, nel quale non si fa più riferimento al comma 4-bis ma ai commi 1 e 11 del suddetto articolo 23 C.d.S.
    in sostanza quindi nel verbale sarebbero contestate più violazioni del Codice della Strada relative all’articolo 23 C.d.S. il quale impone il divieto di collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità o propaganda, segni orizzontali reclamistici, sorgenti luminose, visibili dai veicoli transitanti sulle strade, che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possano ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possano renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l’efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione. Il tutto nonostante il fatto che lo striscione fosse esposto alle spalle della strada e rivolto verso il centro del piazzale del mercato interdetto alla circolazione e che dunque in nessun modo possa aver turbato o distratto gli utenti della strada;
    considerato che, se confermato, l’accaduto costituirebbe un pericoloso antecedente, rappresentando l’operato delle forze dell’ordine intervenute, un vero e proprio abuso di potere e nei confronti dell’apicolture si sarebbe verificata una pericolosa e inaccettabile limitazione al suo diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. Evidente in tal caso la violazione degli articoli 2 e 21 della Costituzione;
    considerato inoltre che, anche se l’uomo, come si apprende dai giornali, procedesse per vie legali e impugnasse vittoriosamente la sanzione comminata, difficilmente potrà tornare ad esporre lo striscione contestato liberamente e senza paura di una nuova sanzione;
    a parere dell’interrogante, è opportuna una netta presa di distanza da parte delle Istituzioni competenti con riguardo a episodi, come quello accaduto a Desio, di palesi abusi di potere da parte delle forze dell’ordine in violazione ai diritti fondamentali costituzionali, come di certo è quello di manifestare liberamente il proprio pensiero politico.
    Tutto ciò premesso e considerato, si chiede di sapere:
    se il Ministro interrogato sia a conoscenza della vicenda di cui in premessa; se non ritenga opportuno intervenire nel caso descritto per verificare la legittimità dell’operato delle forze dell’ordine intervenute e nel caso siano accertate violazioni ai propri doveri professionali e/o un uso abnorme del potere pubblico, attivarsi affinché si intervenga nei loro confronti anche a livello disciplinare; come intenda intervenire per garantire nel Paese un clima di sereno confronto democratico nel quale a ciascun cittadino sia consentito di manifestare liberamente il proprio pensiero politico».

    1. In Russia fanno lo stesso con i manifestanti, ma in Russia c’è dittatura, da noi vige la democrazia e uno striscione di protesta non lede i diritti di nessuno, questa è solo cattiveria.

  6. I Carabinieri hanno fatto benissimo a sanzionarlo, quando manca il buon senso occorre imporlo. Se facessero sempre così ci sarebbe spazio per tornare alla “normalità”.

  7. Forse un pó fuori luogo? Pubblicità occulta? Però bastava fargli capire e togliere lo striscione, elevare una contravvenzione di 430 è pura estorsione. Ma quale norma o legge avrebbe violato? Propaganda politica non autorizzata? E di quale movimento o partito? Quello delle api?

    1. Perché fargli togliere lo striscione? Con quale giustificazione? Fuori luogo perché? Piuttosto mi piacerebbe sapere chi è il “qualcuno” che non ha gradito e ha chiamato i carabinieri.

  8. Mi associo nell’ esprimere solidarietà al sig. Borrella. Quanto accaduto è veramente repressione del dissenso.
    Mi stupisce che siano stati i carabinieri. Serve una giustificazione pubblica.

    1. Papa Francesco andrebbe multato ogni volta che apre bocca. In quanto all’apicoltore credo abbia solo voluto farsi pubblicità: un mercatino, non mi pare il luogo adatto per fare politica, perché, fondamentalmente, quello è un messaggio politico! Ovviamente questo è il mio pensiero.

      1. Ammesso, ma non concesso e tutto da dimostrare, che l’apicoltore volesse “farsi pubblicità” (!?!), questo sarebbe il legittimo motivo per una sanzione e la rimozione della “pubblicità”?
        Quali sono il luoghi (in)adatti per esprimere una richiesta di porre fine alla violenza che non fa distinzioni tra militanti armati, donne, bambini, abitazioni civili, personale umanitario, giornalisti?
        Sicura di non vole riconsiderare il suo pensiero?

  9. Tutta la mia solidarietà a Marco. Ho 80 e da 70 piango per il genocidio degli ebrei nei campi di sterminio. E per questo oggi piango per lo sterminio dei bambini a Gaza. Gli stermini sono sempre e solo contro l’uomo. Mi sembra che anche il Papà si esprima contro le bombe, tutte le bombe, e contro l’uccisione di bambini. Vogliamo zittirLo?

    1. Sono d’accordo , non bisogna assolutamente permettere che venga sanzionato un messaggio di pace!!! E a che titolo????
      Bisogna assolutamente fare un ricorso!

  10. È inaccettabile, intollerabile sanzionare 1 persona che esprime la propria opinione. Libertà di espressione e stampa sono garantiti da costituzione. Il sig. Mauro deve fare ricorso da giudice. Sono preoccupato x qst situazioni….

  11. Cioè, fatemi capire, in un paese dove tutti fanno i loro p. comodi e dove se ne sentono di tutti i colori e sapori se per disgrazia si accende la televisione (da parte dei rappresentanti delle istituzioni compresi), danno la multa a questo qua? Interessante

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo