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Estelli e il metodo dei sindaci: “Bene il dialogo di Guerra sulla Tremezzina, Como insopportabile regno del no”

In una sorta di parallelo, il segretario provinciale della Cgil Sandro Estelli – attraverso una nota diffusa oggi mercoledì 25 settembre – esprime una doppia valutazione sui metodi scelti dai sindaci di Tremezzina e di Como in relazione alle vicende rispettive di strettissima attualità, ossia la Variante da un lato e la chiusura delle 8 scuole complessive nel capoluogo dall’altro. Pubblichiamo integralmente la riflessione di seguito.

La Cgil di Como esprime una valutazione positiva per l’incontro del 4 ottobre promosso dal Sindaco del comune di Tremezzina e sostenuto dai sindaci dei Comuni territorialmente interessati dai cantiere della Variante Tremezzina

In un’ottica di trasparenza, infatti, siamo convinti che rappresenti un’opera determinante dal punto di vista economico e sociale per il territorio interessato e che la partecipazione oltre che delle istituzioni e delle forze politiche, delle organizzazioni economiche e sociali del territorio comasco è imprescindibile dal percorso.

Il nostro invito ed auspicio è, in primis, alla piena assunzione di responsabilità e alla più completa condivisione nel rispetto delle proprie funzioni e del proprio ruolo di tutti gli attori sociali coinvolti.

La realizzazione della Variante Tremezzina può rappresentare un traghetto per il futuro economico e lavorativo dei cittadini che risiedono e lavorano nel territorio interessato e per questo sosteniamo l’opportunità di avere una regia unica che garantisca certezze nei tempi, sostenibilità economica, sociale e ambientale.

In antitesi l’amministrazione comunale di Como preferisce la linea del “non”. Il non dialogo, il non condividere le scelte adottate, il non creare spazi per affrontare i problemi che riguardano ed interessano la città.

La Cgil e lo ha fatto anche unitariamente, da tempo ha richiesto e sollecitato la creazione di tavoli per discutere di PNNR, delle persone senza fissa dimora e della riorganizzazione della sosta nel perimetro comunale e delle problematiche della casa in Como, solo per citarne alcuni.

Richieste e sollecitazioni che ad oggi non sono state mai evase.

E ancora una volta, dopo la chiusura di alcuni asili nido comunali e sempre tramite la stampa, l’amministrazione di Como ha annunciato la chiusura di 6 scuole a Como.

Ancora una volta senza nessun confronto, senza alcuna riflessione o approfondimento con le organizzazioni sindacali e con il mondo della scuola.

Riteniamo discutibile e a tratti insopportabile, liquidare la discussione asserendo che già nel programma elettorale era prevista la chiusura delle scuole, screditando l’inadeguatezza delle strutture e trincerandosi dietro a numeri tutti da verificare.

Questa organizzazione sindacale invece è solita usare tutti gli strumenti per migliorare le condizioni delle persone a partire dal lavoro, dal dialogo e dal confronto per gestire poi e al meglio le scelte che inevitabilmente avranno ricadute sul nostro territorio e sulle fasce più deboli della società.

Anche per questo la scuola e l’istruzione non possono e non devono essere visti come un costo; i saperi, infatti, sono uno strumento fondamentale per dare alle persone pari opportunità. E benché complicato e difficile continueremo affinché le nostre richieste e le nostre sollecitazioni, di cui sopra, avranno il giusto e meritato riscontro

SANDRO ESTELLI, SEGRETARIO GENERALE CGIL COMO

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