La campanella ha ricominciato a suonare lo scorso 12 settembre. Non in tutte le scuole, però. Non suona più da tempo nell’ex scuola Primaria di via Mirabello a Trecallo. Proseguiamo allora il nostro viaggio, iniziato la scorsa settimana a Lora, negli edifici scolastici chiusi di Como.
Costruita come scuola di quartiere decenni fa, è stata vittima di una delle prime razionalizzazioni della città. In anni più recenti lo stabile è stato affittato alla Scuola Steineriana fino a che, nel 2015, l’associazione ha deciso di lasciare ed è rimasto vuoto.
Solo pochi metri più in là, sempre in via Mirabello, ci sono ancora bambini con le cartelle sulle spalle alla mattina: sono i piccoli della Materna. A fianco alle loro aule un grande giardino abbandonato, aule vuote e desolazione. Ad animare almeno una parte di quell’area ci sono le associazioni sportive che, nel pomeriggio, sfruttano la palestra della scuola per le loro attività.
Riavvolgendo il nastro del tempo però quelle aule oggi vuote e desolate sono state per decenni il punto d’incontro del quartiere per bambini, insegnanti e famiglie. I ricordi sono quelli di un ex alunno, Francesco Maspero, 41 anni e oggi papà di due bimbe che frequentano la “sopravvissuta” Materna di Trecallo.
“L’inizio delle scuole elementari in via Mirabello è stato il mio debutto in società – scherza Francesco – non avevo frequentato l’asilo e si trattava del primo approccio con altri bambini. E’ andata bene, la ricordo come un’esperienza estremamente positiva perché la mia era una classe poco numerosa, eravamo solo dieci bambini, e abbiamo avuto la possibilità di creare rapporti strettissimi tra compagni e con l’insegnante”. E aggiunge: “Era la struttura stessa a incitare all’incontro. C’era un atrio centrale, una specie di agorà, che ci permetteva di stare tutti insieme”.
Quindi la speranza: “Le mie figlie andranno alla Primaria di Albate ma sarebbe bello riaprire quella di Trecallo: il quartiere si sta ripopolando grazie a nuove costruzioni”.
E’ sul viale dei ricordi anche Eleonora, 44 anni e residente ad Albate: “Era la classica scuola di quartiere e mio fratello ed io eravamo considerati un po’ degli intrusi perché abitavamo al Bassone. Avremmo dovuto frequentare le elementari di via Acquanera ma in linea d’aria eravamo più vicini a Trecallo, ci andavamo a piedi”.
E aggiunge: “Ai miei tempi c’era un’unica classe per ogni età, ricordo che la struttura era davvero grande rispetto al numero di bambini ma c’era tutto: un grande atrio, la mensa, un giardino esterno bellissimo dove era stato realizzato anche un orto. E’ un peccato vederla lì chiusa”.
Un commento
Grazie per l’articolo mi sono sempre chiesto cosa fosse. Incredibilmente sembra una struttura conservata ancora bene.. Sarebbe intelligenti riutilizzarla per una scuola o per qualche attività… Ma si sa i problemi dei politicanti e per alcuni cittadini di Como sono 4 alcolizzati che stanno al broletto a bere il tavernello, i ragazzi di colore che stanno ai giardini a lago o quelli che vendono gli ombrelli quando piove oppure l’arrivo del giro di Lombardia…