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Festa di Sant’Anna, nel riconoscimento ad Antonella e Morena il grazie di Como a tutto l’ospedale

Celebrazione di Sant’Anna, patrona dell’ospedale, oggi all’Auditorium. Inevitabilmente, la ricorrenza – che cade il 26 luglio – si è dovuta svolgere in forma più che ristretta. Alla messa celebrata dai cappellani camilliani – padre Alessandro, padre Fabio e padre Crispino – sono seguiti i saluti della direzione rappresentata da Fabio Banfi.

Dopo un breve intermezzo musicale a cura di Beatrice Arizza, violoncello, e Vittorio Benaglia, viola, musicisti ventunenni diplomati al conservatorio di Como, è seguito il ringraziamento a tutti gli operatori di Asst Lariana per l’impegno profuso in questi mesi.

Banfi ha quindi consegnato una targa – che sarà poi apposta nella hall d’ingresso dell’ospedale – ad Antonella Stefini, medico internista, e Morena Montorfano, infermiera del Pronto Soccorso, in rappresentanza simbolica di tutti coloro che sono stati parte attiva in questa emergenza.

“Grazie – le parole di Antonella Stefini – a nome di tutti colleghi straordinari che hanno preso parte sul campo a questa emergenza e hanno realizzato i valori più alti della nostra professione”.
Le ha fatto eco Morena Montorfano, che dopo i ringraziamento ha sottolineato “che è stato un periodo difficile ma siamo stati uniti e siamo riusciti ad affrontarlo. In particolare, serbo nel cuore la solidarietà e la vicinanza della popolazione”.

La cerimonia si è conclusa con i ringraziamenti espressi dalle autorità istituzionali intervenute, il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, il sindaco di San Fermo Pierluigi Mascetti, il prefetto Ignazio Coccia, il sindaco di Como Mario Landriscina e il professor Giulio Carcano dell’Università dell’Insubria.

“Rigore, metodo, profonda empatia nei confronti dei pazienti e capacità di cura, sono le qualità che esprimono la cifra del Sant’Anna – ha osservato il direttore generale di Asst Lariana, Fabio Banfi – ed è doveroso il riconoscimento alla professionalità che è stata espressa a tutti i livelli dell’organizzazione. Lo sforzo, corale, è stato eccezionale ma siamo riusciti a superare l’emergenza. Da parte mia, in questa circostanza, ho riscoperto il valore di essere temporaneo custode di un bene prezioso, l’ospedale, che è fattore di coesione sociale e patrimonio della collettività lariana e della città di Como”.

“A questi mesi accompagnati da dolore, lutto e tristezza, guardiamo oggi al futuro, insieme a Sant’Anna, con la speranza della vita – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi – Grazie a tutti – ed è un ringraziamento a cui, permettetemi, associo orgoglio – per la testimonianza di competenza, sacrificio, professionalità ed onore che avete espresso”.

“L’umanità e la professionalità da voi espresse sono state riconosciute da tutti – ha spiegato il sindaco di San Fermo, Pierluigi Mascetti – noi cittadini di San Fermo siamo orgogliosi di avere sul nostro territorio un ospedale come questo in cui operano professionisti, grandi non solo nei ruoli specifici esercitati (dai medici agli infermieri, agli addetti alle pulizie, tutti), ma anche nello spessore umano e soprattutto nel cuore”.

“Grazie e grazie di cuore – ha sottolineato il prefetto, Ignazio Coccia – Siete stati una sicurezza e un punto di riferimento, uno straordinario esempio di professionalità, sacrificio, senso del dovere e deontologia. Avete lavorato in silenzio ed è quello che bisogna fare, lavorare, agire con i fatti e parlare meno. Giorno per giorno avete affrontato i problemi e ciò che questa esperienza dolorosissima ha fatto emergere è stata una professionalità preparata e ricca umanamente”.

“Vi porto la gratitudine della città – ha commentato il sindaco di Como, Mario Landriscina – e vorrei sottolineare l’importanza del senso del dovere che quotidianamente è stato e viene espresso da ogni singolo lavoratore. Una straordinaria quotidianità silenziosa. Andate a fronte alta per quello che avete fatto e fate ogni giorno. E grazie per l’aiuto e la disponibilità che ci avete dato. E’ insieme, del resto, che si può vincere”.

“Le epidemie hanno cambiato la storia dell’umanità e anche questa epidemia lo ha fatto – ha concluso il professor Giulio Carcano – L’odierna dimensione del contagio ci ha fatto scoprire tutti uguali, fragili, tutti in pericolo. E la grande sfida dell’essere uomini e delle nostre professioni sanitarie è prendersi cura dell’altro, l’andare contro la logica del più forte per custodire invece la fragilità anche attraverso gesti di coraggio come quelli ispirati degli uomini autentici come sono appunto i santi, gesti piccoli e grandi di dono di sé”.

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