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Como, l’ingresso in Italia dall’autostrada è un incubo. Quattro deputato svizzeri: “Traffico a rischio collasso”

Il cantiere ‘eterno’ sull’autostrada italiana A9, a ridosso del confine tra Canton Ticino e Como, spaventa la Svizzera. E, in vista del periodo dei ponti festivi da entrambe le parti della frontiera, il caso approda addirittura al Consiglio di Stato. A portarcelo, come rivela oggi Tio.ch, è un’interrogazione presentata dal deputato del Centro Alessandro Corti e dai colleghi Maurizio Agustoni (Il Centro), Giovanni Capoferri (Il Centro), Gianluca Padlina (Il Centro), Gabriele Ponti (PLR) e Andrea Rigamonti (PLR).

Tutto nasce dall’ennesima tranche di lavori sull’autostrada A9, con gli ultimi lavori che riguardano le gallerie e gli interventi fonoassorbenti, destinati a durare fino a giugno (con la festività svizzera della Pentecoste inclusa). L’effetto, peraltro proprio nel tratto appena varcato il confine svizzero in direzione Como-Milano, è che le corsie vengono ridotte con inevitabili disagi e rallentamenti. Situazione che nella prospettiva degli esodi festivi, preoccupa molto i deputati elvetici. I quali, infatti, arrivano a scrivere che “questo intervento comporta una riduzione delle corsie di marcia, generando inevitabili disagi per il traffico transfrontaliero e aggravando la situazione viaria già complessa del Canton Ticino, specialmente nelle aree di confine, dove le frequenti congestioni penalizzano sia i residenti sia i lavoratori frontalieri”.

“Il traffico attraverso la Svizzera è destinato a intensificarsi – aggiungono – Secondo l’Ufficio federale delle strade (USTRA), il volume di traffico attraverso la galleria autostradale del San Gottardo è più che raddoppiato negli ultimi decenni, passando dai 3 milioni di veicoli del 1981 ai quasi 6,8 milioni del 2022 (di cui 645.000 veicoli merci pesanti nel 2023)” con una “crescente pressione sul sistema stradale ticinese”.

“Al traffico di transito internazionale si aggiunge, beninteso, il flusso giornaliero di oltre 75.000 pendolari transfrontalieri, all’origine di un’ulteriore pressione sulle infrastrutture viarie, in particolare nelle ore di punta”, viene rimarcato.

Ergo, “se la dogana di Chiasso dovesse trasformarsi in un imbuto a causa della riduzione della capacità di deflusso oltreconfine, l’intero sistema viario ticinese rischierebbe di collassare, paralizzando non solo il traffico locale ma anche quello di transito internazionale. Le autostrade potrebbero subire congestioni persistenti, mentre le strade cantonali verrebbero sovraccaricate, complicando ulteriormente la mobilità interna. Questa situazione avrebbe conseguenze pesanti sull’economia del Cantone, con ripercussioni dirette sulle attività commerciali, sul turismo e sulla qualità di vita dei cittadini e delle cittadine”.

Viene dunque chiesto un confronto tra le autorità svizzere e italiane “per garantire la fluidità della circolazione e prevenire una crisi viaria. È necessario adottare misure di attenuazione tempestive, evitando che il problema si aggravi con l’aumento stagionale del traffico” e “per evitare che il Canton Ticino si trovi in una situazione di emergenza viaria con pesanti ripercussioni sulla popolazione e sull’economia locale”.

Le domande rivolte al Consiglio di Stato
1 Il Dipartimento del Territorio è stato ufficialmente informato dalle autorità italiane riguardo ai lavori in corso sull’A9 e alle loro possibili conseguenze sul traffico?
2. Sono stati presi contatti con la Regione Lombardia, ANAS e Autostrade per l’Italia per valutare soluzioni alternative o misure di attenuazione?
3. Quali azioni sono state intraprese per coordinare la gestione del traffico con l’Ufficio federale delle strade (USTRA) e con la Polizia cantonale, in modo da prevenire un blocco totale della viabilità ticinese?
4 Esistono piani di emergenza o deviazioni programmate nel caso in cui la congestione al valico di Chiasso diventasse insostenibile?
5. Il Consiglio di Stato ritiene opportuno intervenire presso la Confederazione affinché venga data massima priorità a un dialogo transfrontaliero per prevenire una paralisi viaria?
6. Quali misure sono state valutate per ridurre l’impatto del traffico di transito attraverso il Ticino, considerato l’aumento stagionale previsto nei prossimi mesi?

 

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