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Finita la festa, torna Villa Olmo. Da lunedì il parco riapre ai comaschi. Per il futuro meglio ragionare su periodi più brevi

Poco più di un giorno poi, dopo un mese di blindatura (totale o semi-parziale) Villa Olmo finalmente tornerà ai comaschi.

Il matrimonio tra il magnate inglese Alan Howard e Caroline Byron, con tanto di performance di Lady Gaga, come noto ha fatto chiudere parco retrostante e dimora dall’inizio di giugno con blocco anche del passaggio lasciato lungo la promenade il 25 e 26 scorsi per il clou della celebrazione. Il resto è stato allestimento/disallestimento.

Era stata la giunta del sindaco Landriscina a dare l’ok all’evento (qui ricostruiamo tutti i passaggi documentali), quando poi si è arrivati in prossimità della chiusura un ampio coro di proteste, anche dagli allora candidati sindaco, si è levato in città. Troppo tardi ovviamente (qui le cronache).

Come più volte scritto, nulla di male ad affittare il gioiello neoclassico per grandi eventi, si pensi a Dolce e Gabbana, e pure per cerimonie privatissime. Ma pare sensato (pure alla luce di un sacco di soldi per le casse comunali) sperare che in futuro l’amministrazione ragioni su periodi di tempo limitati una settimana, in casi eccezionali, anche due. Ma non oltre, soprattutto in primavera ed estate il parco è un tesoro, in primis per i comaschi e poi, certo, anche per i turisti.

Insomma ,non diciamo niente di speciale, niente che un basico buon senso non possa suggerire. Un mese è stato davvero troppo.

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4 Commenti

  1. Siamo alle solite. Quando si parla di questi “problemi” bisognerebbe dire alla gente cosa si è fatto con i soldi precedenti (visto che ormai capita spesso) magari cosa con quelli attuali È facile incassare, è difficile spenderli vista l’efficienza degli uffici e la normativa, ma così la gente non farebbe la consueta polemica

  2. Alessi, stabilito il canone(8in questo caso 1.300.000 euro) si sgancia il grano oppure si fanno i lavori (se l’amministrazione ritiene di perseguire tale strada).
    Nel caso in discussione se si fossero concordate migliorie per 300.000 , la quota da versare in denaro sarebbe stata di 1.000.000 euro , il totale non sarebbe mutato.
    Anche per gli oneri di urbanizzazione è cosi, stabilito il quantum, si può scomputare la parte che si conviene da pagare in lavori

  3. Nel frattempo si aspetta ancora di sapere come sarà speso il 1.300.000 incassato.
    Sarà interessante sapere che fine ha fatto il 1.300.000.

  4. Sarebbe bello che se ci saranno nuovi “affitti” vi siano migliorie fatte da chi ha usufruito della concessione: faccio un esempio accessibilità dei bagni, magari obsoleti, rinnovo

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