Una giornata storica per il territorio comasco: a Villa Gallia è stato firmato il Protocollo d’Intesa per la promozione delle pari opportunità e la prevenzione delle discriminazioni di genere nel mondo del lavoro, un’iniziativa che unisce istituzioni, sindacati, associazioni, università e imprese in un impegno concreto per l’inclusione e la parità.
Il ruolo della Provincia
A dare il benvenuto ai presenti è stato Fiorenzo Bongiasca, Presidente della Provincia di Como. “La firma di questo Protocollo non rappresenta solo un atto formale, ma il segno concreto della volontà di costruire insieme una comunità più giusta e inclusiva. La parità di genere non è un obiettivo accessorio: è una condizione necessaria per lo sviluppo della società, per la crescita economica e per la fiducia condivisa”, ha dichiarato Bongiasca. Il presidente inoltre ha sottolineato anche l’importanza di creare un dialogo costante tra istituzioni, imprese, scuole e università, affinché le competenze femminili possano essere valorizzate.
Il lavoro della Consigliera di Parità
A prendere la parola è stata Chiara Bedetti, Consigliera di parità supplente della Provincia di Como, che ha spiegato il ruolo fondamentale della figura istituzionale: “Garantiamo l’applicazione dei principi di pari opportunità e della normativa antidiscriminatoria nel lavoro. La nostra funzione è duplice: tutela e promozione culturale. Grazie alla collaborazione con scuole, università e centri per l’impiego, promuoviamo formazione, sensibilizzazione e campagne di prevenzione della violenza di genere”.
Bedetti ha sottolineato come il Protocollo firmato oggi rappresenti una tappa importante di un percorso più ampio, finalizzato a costruire un tavolo interistituzionale permanente per monitorare criticità e proporre soluzioni condivise.
Anche Federica Peraboni, Consigliera di Parità, ha ribadito l’importanza della collaborazione: “Il Protocollo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. L’obiettivo è costruire una rete stabile tra istituzioni, enti, imprese, scuole, università e parti sociali, per tradurre i principi di uguaglianza in pratiche reali”.
Le associazioni sindacali e territoriali
Alessandra Ghirotti Segreteria provinciale della Fp Cgil Como ha evidenziato la necessità di costruire una rete territoriale stabile: “L’obiettivo è creare condizioni per una realtà territoriale più giusta, equa e inclusiva. È fondamentale lavorare anche con le scuole e le università, perché rappresentano il futuro”.
Paola Gilardoni del Cisl dei Laghi ha invece rimarcato il valore della conciliazione tra vita e lavoro: “Serve una grande alleanza tra istituzioni, imprese e parti sociali. Solo così possiamo raggiungere una vera parità di genere”.
Per Patrizia Cudazzo Operatrice territoriale della Uil Lario, il Protocollo rappresenta un passo importante verso una rete consapevole per ridurre concretamente i gap di genere: “Non possiamo più permettere che la cura dei figli o dei familiari ricada esclusivamente sulle donne. È una responsabilità sociale e collettiva”.
Il mondo imprenditoriale e le istituzioni
Francesca Polti, Vicepresidente con delega a Relazioni industriali, previdenza, welfare e people di Confindustria Como, ha ribadito il ruolo economico e culturale della diversità: “La diversità genera innovazione, confronto e crescita. Le aziende inclusive sono più forti e dinamiche”. Polti inoltre ha ricordato l’impegno di Confindustria per la certificazione della parità di genere, iniziato a maggio, come esempio concreto di responsabilità sociale.
Diodato Pasquali, Presidente Cna Lombardia Nord Ovest, ha parlato delle difficoltà delle piccole imprese e delle imprenditrici nel conciliare lavoro e famiglia: “La parola chiave oggi è flessibilità. La firma del Protocollo rappresenta un passo di partenza verso un ambiente di lavoro più equo, inclusivo e produttivo”.
Claudio Casartelli, Presidente Confesercenti, ha posto l’accento sul fattore culturale: “Il problema nasce fin dall’infanzia, con visioni diverse dei ruoli maschili e femminili. La scuola ha un ruolo cruciale nel costruire mentalità nuove, ma serve anche un sostegno concreto alle famiglie”.
Il contributo tecnico e gestionale
Matteo Accardi, dirigente presso l’Amministrazione Provinciale di Como, ha spiegato come il Protocollo sia applicabile a livello provinciale e abbia anche una funzione tecnica: “Abbiamo sei dirigenti nella nostra struttura direzionale, con una composizione equilibrata tra uomini e donne. Circa il 70% dei ruoli chiave nella provincia è ricoperto da donne. Il Protocollo garantisce il rispetto dei criteri di parità nei cantieri e nelle gare pubbliche, monitorando quantità e qualità delle clausole di parità”.
Formazione, università e associazioni professionali
Paola Biavaschi, Professoressa Ordinaria di Diritto romano e fondamenti del diritto europeo all’Università dell’Insubria, ha evidenziato il ruolo educativo: “Analizziamo i dati occupazionali dei nostri laureati e promuoviamo corsi e iniziative di sensibilizzazione. La parità si costruisce insieme, uomini e donne”.
Caterina Daniela Vassallo, Presidente dell’Associazione Donne Giuriste Italia sezione Como, ha sottolineato il valore della formazione giovanile: “I diritti non sono mai scontati, vanno conquistati ogni giorno. Entriamo nelle scuole per costruire una società più equa e giusta”.
Enrico Antonio Tallarita, Direttore sociosanitario di Ats Insubria, ha concluso evidenziando l’importanza della collaborazione tra enti e associazioni: “Il Protocollo deve produrre risultati concreti sul territorio e diventare il punto di partenza per un cambiamento condiviso”.
Infine, Marianna Ciambrone, Funzionario responsabile delle operazioni presso Ispettorato Provinciale Del Lavoro, ha ricordato come il ruolo dell’Ispettorato sia essenziale per la vigilanza e il contrasto alle discriminazioni: “La parità non è una concessione: è un diritto e una responsabilità condivisa”.
L’iniziativa di Villa Gallia rappresenta dunque un momento cruciale per la promozione della parità di genere a Como, unendo in un unico progetto istituzioni, mondo del lavoro, università e associazioni. Un percorso che, come ribadito da tutti gli interventi, parte da un impegno concreto e condiviso, con l’obiettivo di tradurre la teoria in azioni tangibili sul territorio.