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Giovanni Dato ai tempi della protesta per la piscina di Muggiò chiusa
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Fondi tagliati alle società sportive, è rivolta. Pallanuoto Como: “Ci rinunciamo, dal Comune solo promesse elettorali”

Ha suscitato clamore e polemiche la drastica riduzione dei contributi alla società sportive di Como da parte della giunta Rapinese (per lettere, interventi scrivere a redazionecomozero@gmail.com). Questa mattina era già intervenuto il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Stefano Molinari, criticando pesantemente questa scelta: “Ridurre il massimo contributo per ogni società a 1.500 euro, una cifra irrisoria rispetto ai 10.000 o 8.000 euro che erano previsti in passato, significa ignorare completamente le reali necessità di chi lavora quotidianamente per garantire accesso allo sport ai nostri giovani – aveva detto Molinari – Ancora più grave è l’esclusione delle realtà che operano con ragazzi disabili ma che non sono affiliate al CIP, come chi lavora con Special Olympics o chi supporta giovani autistici al di fuori delle competizioni ufficiali. Questo non solo penalizza associazioni che già si basano sul volontariato, ma vanifica gli enormi sforzi che queste realtà compiono per creare inclusione attraverso lo sport.

Poi è arrivata la nota di Sinistra Italiana, a firma del segretario provinciale Gianluca Giovinazzo: “Il sindaco Rapinese ha uno strano concetto di politiche di sostegno alle attività sportive . Da una parte è onnipresente sulle vicende del Como Calcio dall’altra penalizza le società sportive dilettantistiche della città tagliando i contributi da 184.000 euro a soli 44.000 euro! Insomma debole con i forti e forte con i deboli. Peccato che le società dilettantistiche di Como (ma anche quelle della Provincia) hanno costituito da sempre un bacino dal quale attingere per lanciare nelle società professionistiche coloro che hanno un talento”. Se si tagliano contributi all’humus dello sport in città tagliamo le ali a chi con lo sport svolge una funzione sociale”.

Ma a fare ancora più rumore è la scelta della Pallanuoto Como, che, pur avendone tutti i requisiti, non presenterà domanda per accedere al finanziamento a favore delle associazioni sportive cittadine inerenti alle iniziative svolte nel 2024 pubblicato ieri all’Albo pretorio del Comune di Como per protesta contro un’Amministrazione, definita dal presidente Giovanni Dato, priva dei “valori di neutralità, democrazia e collaborazione costruttiva necessari per realizzare progetti concreti”.

Una presa di posizione dura, soprattutto perché viene da una delle società maggiormente penalizzate dalla inagibilità di alcuni impianti sportivi cittadini, nel caso specifico della piscina di Muggiò, con tutti i conseguenti disagi e costi aggiuntivi per gli atleti costretti ad allenarsi e giocare in piscine sparse per tutta la provincia, se non addirittura in Svizzera, e che segue quelle di esponenti politici come il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Stefano Molinari e il coordinatore di Gioventù Nazionale Emanuele Marone che sottolineavano da un lato l’esiguità della cifra messa a disposizione (44mila euro, un terzo rispetto ai 162mila concessi l’anno scorso), ma anche i requisiti richiesti che penalizzerebbero “chi si occupa di giovani, famiglie e disabilità”.

“In merito all’articolo pubblicato su ComoZero riguardante i contributi destinati alle società sportive del territorio, come Pallanuoto Como esprimiamo il nostro profondo disappunto verso una scelta che riteniamo fortemente negativa da parte dell’amministrazione comunale. Questa decisione evidenzia ancora una volta l’incapacità di programmare e di dare il giusto riconoscimento a un settore che non è solo essenziale per la salute e il benessere della comunità, ma rappresenta un pilastro fondamentale per la crescita educativa e sociale dei nostri giovani – dice infatti Dato – Lo sport non è un lusso, ma un diritto che dovrebbe essere agevolato e incentivato in ogni sua forma, specialmente per promuovere l’avviamento dei più piccoli alle discipline sportive. L’attuale amministrazione dimostra, invece, di essere parziale e disorganizzata, incapace di mantenere le promesse elettorali fatte con l’unico scopo di raccogliere consenso. A due anni di distanza, è evidente quanto questi progetti fossero elaborati esclusivamente per scopi propagandistici e non per un reale interesse verso lo sviluppo delle attività sportive sul territorio”.

Impossibile non dedurre, dalle parole di Dato, un riferimento alla promessa fatta dall’allora candidato sindaco Alessandro Rapinese di riaprire la piscina di Muggiò “in 3-6 mesi”, progetto che tuttavia, dopo oltre due anni, è ancora sulla scrivania del primo cittadino. Da qui la decisione di Pallanuoto Como di non partecipare al bando, come segno di protesta verso un’amministrazione che, secondo l’opinione di Dato, rifiuta il dialogo si dimostra ostile nei confronti di chi, quotidianamente, contribuisce a offrire ai ragazzi occasioni di socialità sana.

“Come Pallanuoto Como, ci troviamo ancora una volta a rinunciare alla partecipazione a questi bandi, nonostante i requisiti per aderirvi, perché non riconosciamo in questa amministrazione i valori di neutralità, democrazia e collaborazione costruttiva necessari per realizzare progetti concreti – sono infatti le parole del presidente – Siamo convinti che una politica frammentaria e miope come quella attuale non possa valorizzare adeguatamente i punti cardine della nostra comunità. Rinnoviamo il nostro appello affinché le istituzioni comprendano il ruolo vitale dello sport nella società e inizino a lavorare con serietà e visione per il bene di tutti”.

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