Se si volesse dare un nome alla passione e all’amore per la Como di una volta, sarebbe senz’altro quello di Gaetano Pichierri.
Sessantanove anni, ex dipendente comunale, Pichierri è l’autore di una lunga serie di pubblicazioni sul gruppo Facebook “ComoCOMERA e dintorni” dedicate a scorci della città ormai perduti.
Un tesoro di immagini, quasi tutte degli anni Trenta, che raccontano di una città scomparsa o di cui restano tracce che spesso si fatica a riconoscere.
Con il suo permesso ne abbiamo selezionate alcune, che riproponiamo in questo articolo in una sorta di viaggio nel tempo che è anche l’ennesima dichiarazione d’amore di un uomo alla sua città.
“Sono un collezionista di monete, francobolli e cartoline e ho ereditato dal mio nonno materno, Enrico Marzorati, la collezione completa delle riviste ‘Como e l’Esposizione Voltiana’ del 1899 e ‘La Voltiana’ del 1927 – racconta – si tratta di un tesoro immenso di immagini della città di allora che sto digitalizzando e che mi piace condividere con gli altri perché tutto questo tesoro non vada perduto”.
Perché l’amore per la città e il suo passato non è una novità per Pichierri che, nel tempo, ha silenziosamente e generosamente contribuito a preservarne i tesori: “Negli anni ho finanziato personalmente il restauro degli altari del Duomo, del pavimento della Sacrestia dei Canonici e della vetrata e, da buon monarchico quale sono, ho commissionato allo scultore Massimo Clerici il monumento a Mafalda di Savoia che ora si trova ai giardini a lago, che ho poi donato alla città”.
Il lavoro, però, non è finito: “In soffitta ho ancora una ventina di scatoloni del nonno che finora non ho aperto – dice – c’è ancora tanto da scoprire e condividere”.
Un commento
Mi piacciono le molto le tue foto