Con il voto dell’aula (120 voti favorevoli e nessun contrario), che si è concluso pochi minuti fa, è arrivato il via libera del Senato – era l’ultimo passaggio atteso – alla legge che definisce e rende efficace il nuovo accordo fiscale dei frontalieri. L’accordo tra Svizzera e Italia si applicherà a partire dal primo gennaio del 2024, ma entrerà in vigore nel momento in cui i due Stati si comunicheranno a vicenda, «per via diplomatica», l’adempimento di tutte le formalità legali.
Un passaggio molto importante perché segnerà anche lo spartiacque per individuare i “nuovi frontalieri”: ovvero quelli assunti per la prima volta oltreconfine non dal gennaio 2024 ma dalla data di entrata in vigore dell’intesa (qui i dettagli).
“Dopo due anni di lavoro siamo arrivati al passaggio finale. Si tratta di un documento molto utile e che porta a ripensare anche le economie di confine”, ha detto il senatore del Pd, Alessandro Alfieri.
Dubbi, invece, come più volte detto e ribadito anche durante la discussione in aula di questa mattina, sullo smartworking (i dettagli) che, come è noto, durerà fino al 30 giugno prossimo e avrà bisogno di ulteriori ragionamenti.
Immediate le prime reazioni, aaprtire dal senatore Alessandro Alfieri del PD. “E’ un grande risultato, che ci rende particolarmente soddisfatti. Un lavoro importante, che si chiude dopo due anni e mezzo, fatto con gli amministratori locali e tante realtà territoriali a partire dalle forze sociali. Il provvedimento riconosce per la prima volta la specificità delle fasce di confine entro i venti chilometri. Quindi si tratta di una conquista, anche perchè abbiamo mantenuto gli impegni principali: mantenere inalterate le risorse destinate ai comuni di confine e allo stesso tempo tutelare i lavoratori frontalieri che hanno progettato la loro vita in base all’attuale livello di tassazione. Ma la vera innovazione è che costruiamo il primo esperimento di federalismo fiscale destinando l’extragettito dei nuovi lavoratori frontalieri a progetti infrastrutturali e socio economici dei territori di confine. Ora chiediamo l’impegno del governo a chiudere velocemente con la controparte elvetica l’intesa definitiva sullo smart-working per evitare che i lavoratori frontalieri paghino più tasse. L’obiettivo che si vuol raggiungere è tutelare coloro che lo utilizzano fino al 40 per cento delle ore settimanali”.
Parole di soddisfazione anche dalla Lega. “Bene l’approvazione definitiva del ddl di ratifica degli accordi Italia-Svizzera. Con il voto di oggi abbiamo una definizione chiara delle aree di frontiera e tutele per i lavoratori, come l’aumento della Naspi erogata sul parametro svizzero e l’utilizzo di un fondo per erogare assegni integrativi dello stipendio dei lavoratori nei territori italiani di confine. Rendendo più attrattive dal punto di vista salariale queste aree, scongiuriamo la desertificazione e poniamo le basi per un serio riequilibrio e, in prospettiva, sviluppo dei territori lombardi e piemontesi di confine con la Svizzera. Obiettivo della Lega resta la realizzazione di Zone Economiche Speciali per i territori di confine delle province di Como, Varese, Sondrio e VCO, così come abbiamo chiesto in una proposta di legge già nella scorsa legislatura”. Così in una nota i parlamentari lombardi della Lega Stefano Candiani, Massimiliano Romeo ed Eugenio Zoffili a margine dell’approvazione a Palazzo Madama del ddl di ratifica degli accordi Italia-Svizzera sui lavoratori frontalieri.
4 Commenti
Oggi finalmente si conclude l’iter di ratifica dell’accordo sulla fiscalità dei frontalieri.
Una legge ignobile, indegna, targata 1974 (stesso governo e stessi anni delle baby pensioni), che ha creato privilegi economici incredibili per una piccolissima parte di popolazione e di comuni italiani, rientranti nei famosi 20km (fascia di frontiera) dal confine svizzero.
Finalmente i nuovi frontalieri pagheranno l’IRPEF (almeno 40% minimo, visto i redditi) come uno di Caltanissetta.
Finalmente equità fiscale e rispetto verso tutti gli altri italiani che lavorano in italia e verso chi ha scelto di risiedere in Svizzera.
E ora speriamo solo che l’Italia se ne dimentichi per altri 50 anni… :-))
Finalmente #èFinitaLaPacchia #AccordoFiscaleItaliaSvizzera
la pacchia è finita anche per le Ditte Svizzere ubicate da Mendrisio in su, che non troveranno più Frontalieri da assumere (chi farebbe lo stesso lavoro prendendo un bel po’ in meno del collega assunto col vecchio Accordo Fiscale?)
Purtroppo si applica solo ai nuovi frontalieri, quindi chi lavora già oggi in Svizzera continuerà ad avere una tassazione agevolata fino a quando andrà in pensione (potenzialmente altri 20-30-40 anni).
Purtroppo si, meglio che niente comunque.
Vuoi mica toccare in italia, i famosi “diritti acquisiti”?