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Accordo fiscale frontalieri Italia-Svizzera: ok alla Camera. E torna lo smartworking (ma a tempo)

Accordo fiscale per i frontalieri, è arrivato l’ok definitivo da parte della Camera dei Deputati. Questo pomeriggio infatti con 239 voti favorevoli è stata approvata la ratifica dell’intesa tra Italia e Svizzera sulla doppia imposizione. Ora manca solo il via libera del Senato per concludere definitivamente l’iter. Solo pochi giorni fa c’era stato un primo passaggio decisivo tra il Dipartimento federale delle Finanze di Karin Keller-Sutter e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgietti su telelavoro e black list e adesso il voto (ecco cosa era successo).

L’intesa, firmata a Roma il 23 dicembre 2020, stabilisce il metodo della tassazione concorrente, che attribuisce i diritti d’imposizione sia allo Stato di residenza sia a quello fonte del reddito da lavoro dipendente. L’imponibile riguarda l’80% del Paese dove si lavora. Lo Stato di residenza applica poi la propria tassazione sui redditi ed elimina la doppia imposizione relativamente alle imposte prelevate nell’altro Stato. (qui altri dettagli).  Attraverso un apposito emendamento è stata approvata anche la regolamentazione dello smart working per i frontalieri (fino al 30 giugno prossimo), i quali potranno destinare a questa modalità il 40% dell’orario lavorativo senza impatti tributari.

I primi a esprimere soddisfazione sono stati i deputati della Lega. “Un risultato importante che tutela i diritti acquisiti dai “vecchi” frontalieri e che conferma i ristorni ai comuni di frontiera. Abbiamo ottenuto l’innalzamento della franchigia per tutti i frontalieri della fascia di confine e per quelli fuori fascia e l’aumento della Naspi. Per la prima volta sono previsti fondi per sostenere lo stipendio dei lavoratori italiani non frontalieri dei comuni di confine”.

Inoltre per cercare di garantire anche all’economia dei territori italiani di confine regole equivalenti, o comunque prossime, “a quelle dei territori svizzeri di confine, in modo tale da rendere più omogenea la capacità di competere dei territori confinanti abbiamo ottenuto dal governo l’impegno a valutare l’importanza di istituire una zona economica speciale (ZES) delle aree di confine per le province di Verbano Cusio Ossola, Varese, Como e Sondrio. Da non dimenticare un importante passo per normalizzare i rapporti fiscali tra i due Paesi: l’uscita della Svizzera dalla “black list”, inserita proprio nella legge di ratifica”, lo dichiarano i deputati della Lega Eugenio Zoffili, Stefano Candiani, Paolo Formentini e Simone Billi.

Soddisfazione anche da parte di Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari costituzionali. “Nessuna doppia imposizione fiscale sugli stipendi, tutela per chi già’ lavora in Svizzera, particolare attenzione ai Comuni e alle aree di frontiera che potranno trattenere risorse aggiuntive per migliorare infrastrutture e servizi pubblici. Con il voto della Camera dei deputati il Parlamento ha appena approvato in via definitiva l’Accordo tra Italia e Svizzera: aggiorna quello attualmente in vigore, che risaliva addirittura al 1974. L’emendamento presentato dal governo che proroga e regolamenta il ricorso al telelavoro – in attesa di un nuovo intervento – restituisce un quadro normativo chiaro ai lavoratori e alle aziende che si erano trovati in difficoltà’.

“Un importante passo è stato fatto oggi dalla Camera con il voto favorevole all’Accordo tra l’Italia e la Svizzera riguardante l’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri. Un percorso che ha avuto inizio su impulso di un ordine del giorno del 2017 voluto dal Partito Democratico. Un’intesa bilaterale attesa da anni dai territori di frontiera, la cui prima firma era già stata apposta a dicembre del 2020 dal viceministro del governo Draghi, Antonio Misiani, con la quale oggi si aggiunge un ulteriore tassello verso la conclusione definitiva dell’iter prevista al Senato. Un passaggio aggiuntivo reso necessario dall’aggiunta al testo, qui alla Camera, di due emendamenti presentati dal Governo riferiti il primo al lavoro da remoto, l’altro alla cancellazione della Svizzera dalla black list italiana, che di fatto rimandano il voto definitivo sull’Accordo a Palazzo Madama”. Lo fa sapere in una nota la deputata comasca, capogruppo del Partito Democratico, Chiara Braga, dopo il voto favorevole dell’Aula di Montecitorio all’Accordo fiscale tra Italia e Svizzera, con anche il Protocollo aggiuntivo e Scambio di lettere, sottoscritto il 23 dicembre del 2020 dal Governo Draghi.

“L’introduzione del principio di reciprocità, il passaggio dalla tassazione esclusiva a quella concorrente all’80% tra Svizzera e Italia, il divieto riconfermato della doppia imposizione, l’aumento della franchigia a 10 mila euro con la garanzia di un bonus fiscale aggiuntivo di 2.500 euro, la deducibilità dei contributi obbligatori per il prepensionamento, la non imponibilità degli assegni familiari, le nuove modalità di calcolo della Naspi, la distinzione tra i nuovi frontalieri e frontalieri attuali, la conferma fino al 2033 del sistema dei ristorni in favore dei Comuni di confine e la garanzia, dopo tale periodo, del mantenimento delle stesse risorse a livello locale tramite l’istituzione di un apposito fondo con dotazione pari a 89 milioni annui a decorrere dal 2025, unitamente alla creazione di un ulteriore fondo specifico per i progetti infrastrutturali e socio economici destinati alle aree di frontiera sono tutte misure, previste dall’Accordo, atte a consentire una sempre maggiore integrazione e sinergia del tessuto economico e sociale di confine tra Italia e Svizzera”, spiega Braga.

“Pur salutando con favore il passaggio di ratifica abbiamo dovuto prendere atto della contrarietà del Governo Meloni alla proposta avanzata con un nostro emendamento sulla disciplina del telelavoro. Quanto previsto dalla ratifica infatti andrà a sanare una situazione pregressa priva di una normativa puntuale ma solo fino al 30 giugno prossimo. Si corregge cioè il vuoto normativo da febbraio a giugno ma lascia ancora una volta inalterata e quindi irrisolta la questione della regolamentazione del lavoro da remoto dei frontalieri per i mesi a venire. Un’occasione mancata, su cui continueremo a incalzare il Governo”. (tutti i dettagli sullo smartworking).

E anche il sindacato svizzero Ocst ha realizzato, alla luce della ratifca, un documento dettagliato con tutte le specifiche.

04.05.2023 - Nuovo accordo fiscale e telelavoro, la Camera approva (1)

 

 

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