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Frontiera, la Lega dei ticinesi chiede la chiusura dei valichi minori: “Da lì passano i malviventi”

In Ticino torna la paura per le rapine commesse da malviventi in arrivo dall’Italia. E ancora una volta la Lega dei Ticinesi torna a domandare la chiusura dei valichi minori, poco presidiati e facile via per spostarsi, durante la notte. Il tutto parte da un recente colpo avvenuto a Novazzano, proprio in prossimità di un valico incustodito, quando è stata commessa una rapina a mano armata al domicilio di due anziani, legati e costretti a consegnare il contenuto della cassaforte.

Da qui torna la richiesta, tramite una mozione di Lorenzo Quadri che richiama anche quanto avvenne in passato.

Ecco il testo:

La mozione 14.3035, presentata dall’allora consigliera nazionale Roberta Pantani (Lega), chiedeva la chiusura notturna dei valichi secondari tra Svizzera ed Italia, adducendo gli evidenti problemi di sicurezza sul territorio – in particolare nel Mendrisiotto, ma anche nel Malcantone – generati dalla presenza di un elevato numero di valichi incustoditi.  La chiusura notturna dei valichi secondari, argomentava la mozione, oltre che migliorare la sicurezza della regione, permetterebbe alle guardie di confine di “concentrare i loro controlli e le loro forze laddove necessario, garantendo un servizio ottimale e contrastando efficacemente la lotta al contrabbando, facendo aumentare anche gli incassi della Confederazione”. La mozione venne adottata nel corso del 2014 sia dal Consiglio Nazionale che dagli Stati. Come noto, tuttavia, il Consiglio federale si limitò ad attuare una chiusura notturna in prova di tre valichi secondari (Novazzano-Marcetto, Pedrinate e Ponte Cremenaga) per un periodo di 6 mesi a partire dal 1° aprile 2017.

Al termine della “prova” i valichi vennero riaperti e si rinunciò all’attuazione della mozione 14.3035 in nome degli asseriti “buoni rapporti con l’Italia”. La mozione risulta definitamente tolta dai ruoli dal giugno 2022. I problemi, per contro, rimangono. Di recente è avvenuta a Novazzano, proprio in prossimità di un valico incustodito, una rapina a mano armata al domicilio di due anziani, i quali sono stati legati e costretti a consegnare il contenuto della cassaforte.

I malviventi sono arrivati e fuggiti in auto dall’Italia, cosa che non avrebbero potuto evidentemente fare se il valico stradale fosse stato chiuso. Si teme che queste modalità criminose, che mettono inermi cittadini in pericolo di vita, possano prendere piede. Per prevenirle e contrastarle, misure ai confini sono imprescindibili. Anche i flussi migratori clandestini dall’Italia a seguito dal “caos asilo” impongono una maggiore sorveglianza dei valichi.

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