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Futuro Ticosa: Municipio, Santarella culturale, 1000 parcheggi. Hotel e negozi a Palazzo Cernezzi

Il Comune di Como ha scelto l’assemblea annuale di Ance, Associazione Nazionale Costruttore Edili, per presentare il progetto messo a punto per il futuro dell’area ex Ticosa.

A presentare l’idea all’assemblea, il giorno dopo l’approvazione in giunta dello studio preliminare sulla bonifica, è l’assessore all’Urbanistica Marco Butti insieme al suo dirigente di settore Giuseppe Ruffo.

“Personalmente non posso che essere onorato del fatto che l’illustrazione della proposta urbanistica relativa all’area più importante della città di Como avvenga proprio alla nostra assemblea – ha commentato il presidente di Ance Como Francesco Molteni – E ringrazio l’intera amministrazione per aver compiuto questa scelta che, a mio modo di vedere, significa riconoscere ai costruttori un ruolo centrale rispetto al tema della rigenerazione del nostro territorio”.

francesco molteni, presidente ance

“Ticosa rappresenta una sfida ma non a titolo personale – ha affermato l’assessore all’Urbanistica Marco Butti – Questa non è la proposta dell’assessore Butti ma della giunta e degli uffici che hanno deciso di seguirci in questa avventura. E’ un’idea che ci sentiamo in dovere di proporre alla città e che sicuramente creerà un dibattito. Non potevamo aspettare oltre. Da quando lo scorso settembre è arrivato l’architetto Ruffo abbiamo cominciato a lavorare al progetto, ancora prima della firma con Multi per la cessione dell’area”.

Quindi Butti ha proseguito: “In questi mesi sono arrivate tante proposte, abbiamo ascoltato le associazioni di categoria e abbiamo deciso di sintetizzare il tutto in questa idea. Non si tratta comunque di un progetto definitivo, bensì di un’idea. Siamo consapevoli che la Ticosa scotta: negli ultimi 40 anni chiunque ci abbia messo mano non ne sia uscito benissimo”.

Quindi la presentazione dell’idea tramite slides. “Abbiamo voluto mantenere lo spazio pubblico come elemento cardine. Tra le ipotesi c’è il trasferimento del Comune perché le location attuali, dagli uffici che guardano su viale Lecco a quelli sparsi in città tra cui due archivi ma anche il comando di Polizia Locale sono poco efficienti. Vogliamo far rientrare anche l’area ex Stecav nel ragionamento. Puntiamo a proporre alla città un’organizzazione del comparto Ticosa, stiamo parlando con Leader Price (di Nessi&Maiocchi) per dare omogeneità del perimetro”.

 

In sintesi  il Comune per l’area prevede parcheggi con spazi commerciali, per la Santarella una riqualificazione per farne “un centro di vitalità culturale e formativo per la città”. Il verde sarà importante: nella prima parte di viale Innocenzo è previsto il già evocato boulevard verde anche se è stato ribadito che come polmone verde della città l’obbiettivo vero è il San Martino.

 

Nelle cartine illustrate si notano zone in rosso (“commerciali private con l’area Leader Price e un’area vuota”), con “i proprietari interessati a integrare sulle scelte urbanistiche per riqualificare questa parte di città – ha detto Butti – Non sarà soltanto un’azione comunale ma integrata con la città, con i soggetti privati che possono essere propulsori importanti dell’iniziativa”.

Prevista la ridefinizione dell’asse stradale via Grandi-viale Roosevelt “perché li ci sono punti fondamentali della città come la Questura, l’Università, la Basilica di Sant’Abbondio, il cimitero. L’obbiettivo è connettere il cimitero, oggi quasi abbandonato a se stesso, con la città e via Milano”.

 

Il parcheggio – in parte interrato – avrà circa circa 1000 posti in una struttura ad autosilo. Spazi pubblici, Santarella e sedime stradale di viale Roosevelt saranno collegati da un percorso pedonale.

“Vogliamo la condivisione politica su questa ferita della città – ha aggiunto l’assessore – ma vogliamo attivare le procedure subito dopo l’estate”.

Rispetto al futuro di Palazzo Cernezzi, l’assessore ha parlato di possibile “valorizzazione economica dell’attuale Comune e dell’area ex Stecav che ben si presta ad accogliere attività commerciali. Il Comune potrebbe essere riclassificato a strutture commerciali e alberghiere”.

E’ intervenuto anche il sindaco Mario Landriscina: “Da domani si comincerà, come logico che sia, a parlare di questa cosa. Il bello è che questa terra è attrattiva: ogni giorno un sacco di persone mi chiedono se possono venire qui a fare delle cose. Oggi fare rete è una cosa insostituibile. Il lavoro che avete visto oggi non è un’improvvisazione, siamo volenterosi ma non improvvisiamo. Voglio capire in quanti si tireranno fuori da quest cosa: se vogliamo perseguire questo intento di economia circolare, abbiamo la responsabilità di metterci in gioco tutti. Questo spero non sia un sogno”.

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14 Commenti

  1. Egregio Roberto, le Categorie sono sempre state coinvolte da questa amministrazione; esponendo idee e criticità.
    Chieda all’assessore che potrà confermare quanto scrivo.

  2. La solita menata l’arnaldo ” prima si facciano eleggere” già sentita da bocche che si qualificano da sole come del resto il suo commento! Io non ho nessuna intenzione di farmi eleggere ma ho la libertà di esprimere quello che penso. Se non lo sa si chiama semplicemente DEMOCRAZIA!

  3. Come neo-Cesare (Lombroso)
    mi diverto leggere i commenti.
    Si scoprono detrattori a prescindere i quali, credendo di essere Le Corbusier, danno giudizi stravaganti richiamando leggi e piani di governo.
    Altri più miti che indicano (giustamente) elementaristicamente la propria soluzione.
    Altri ancora contestatori per natura.
    Chi amministra, eletto dai cittadini, deve (imperativo) portare avanti le idee !
    Gli altri (detrattori-demolitori) si facciano eleggere dal popolo poi, risolvano i problemi quarantennali…

    1. Non sempre si punta il dito per partito preso.
      Non sempre di giudica o si condanna perché fa comodo nascondersi dietro ad una tastiera.
      Non necessariamente di puo’ parlare solo se si è eletti ed occorre necessariamente essere in politica.
      Abbiamo votato per far amministrare qualcuno che non lo sta facendo, da almeno 30 anni.
      Non ascoltano nemmeno le categorie interessate che possono migliorare questa città:
      Professionisti (di cui faccio parte anch’io), Stimati Imprenditori e interessati a veder crescere questa città, Costruttori, Storici e Letterati, gente comune che partecipa a congressi, riunioni, mostre, assemblee ecc. come quella di ANCE recente, ma niente….si parla a vanvera.
      Prima di criticare “i commenti” (@l’armando), dovrebbe mostrare maggiore conoscenza del territorio e partecipare attivamente invece che nascondersi dietro da una tastiera, e passare il resto della giornata a farsi gli affari suoi.
      Non serve essere tutti dei politici per parlare, sono fin troppi quelli che ci sono, e la città se ne sta accorgendo.

    2. @l’Armando, per amministrare un Ente Pubblico bisogna attenersi in primis al Diritto Amministrativo ed al Diritto Pubblico. A me pare, invece, che si ragioni come se il Comune facesse parte di una catena alberghiera. A che pro trasformare l’attuale Municipio (la cui parte antica è pure vincolata) e ricostruirlo da zero in Ticosa? Per farci un albergo o dei negozi? Il Comune quindi è un imprenditore? Perché non costruire un Hotel e dei negozi direttamente in Ticosa? Sa quanto costerebbe costruire da zero un Palazzo in grado di ospitare tutti gli attuali Uffici Comunali? Vogliamo poi parlare delle eventuali problematiche che potrebbero sorgere in fase di costruzione, vista la particolarità dell’area? Un autosilo in parte interrato è davvero realizzabile, tenuto conto sempre della particolarità e della location dell’area? I soldi per fare tutto questo dove sono? Si è consapevoli che qualora per realizzare questa mega idea si dovesse andare in perdita si configurerebbe un danno erariale? Vogliamo il sequel delle “paratie”?

  4. Nessun concorso ed è stato presentato dai costruttori.
    Nessuna replica o commento da architetti e altre categorie.
    Leggi: i costruttori lo hanno già visto, come tutti gli altri.
    Solo la città lo vede adesso.
    Perfetto. E tutti zitti…

  5. Ecco svelato l’ennesimo “sogno nel cassetto” il comune per partecipare ha bisogno di incassare almeno 20 milioni dalla dismissione degli edifici pubblici messi in vendita, e fino ad oggi vuoi la richiesta economica fuori mercato ed i vincoli ai quali gli stessi sono soggetti, nessuno di quei beni è stato venduto……
    Una volta si diceva che sognare non costa nulla, ma quel “rendering” qualcuno lo avrà pagato, e così scopriamo che anche i sogni costano….

  6. A parte i 500 parcheggi che sono un ulteriore incentivo al traffico, l’idea sembra buona. Perfettibile ma sicuramente è un buon punto di partenza.
    L’unica perplessità è la presentazione all’ANCE. È come lanciare la campagna pubblicitaria di una pasticceria in un Centro di cura per bulimici….e chiedere alla fine un parere spassionato sulla qualità degli ingredienti.

  7. Non hanno i soldi per sistemare gli attuali Uffici di Palazzo Cernezzi e le case comunali (ad oggi in gran parte sfitte perché non agibili), mettono in vendita immobili fatiscenti per far cassa ma avrebbero i dindi per costruire un Municipio Ex Novo e trasformare l’attuale in un Hotel? Ma hanno capito che si tratta di beni pubblici e di soldi pubblici? Hanno mai sentito parlare di “interesse pubblico”? Forse sarebbe il caso sentire il parere di qualche esperto in materia di Diritto Amministrativo.

  8. Aria fritta. Questo dimostra che aspetteremo altri 100 anni per vedere qualcosa. Si presentano con slide approssimative, un fantomatico masterplan e un rendering che fa rabbrividire, per dimostrare interesse e prendere tempo. Non c’è un’idea di insieme che coinvolga l’intera città. Non c’è un progetto della mobilità che coinvolga, una volta per tutte, la riqualificazione di tutte le aree comasche (quante sono? 38/40 credo). Prima si connettono le aree, queste si svilupperanno da sole automaticamente (Londra docet). Ci ricordiamo della proposta di oltre 20 anni fa sulla metropolitana leggera? E di tesi di laurea sui trasporti a Como? (tempo perso). Qualcuno l’ha anche solo considerata? Ma un PGT come si deve, in prospettiva, lo si deve programmare e finanziare, prima di ogni altra considerazione. Per questa proposta nell’ex Ticosa, avrebbero dovuto formalizzare un bando di concorso pubblico (non a idee) per la progettazione (magari a invito) per poi seguire l’iter ufficiale, dimostrando così determinazione nel volerlo realizzare davvero, invece no. Mi tocca prenotare un loculo senza veder posare nemmeno una pietra. Vergogna

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