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Giovanna, il sorriso guerriero di via Anzani, lascia la trincea: “Chiudo l’edicola. Grazie a tutti”

Delle difficoltà delle edicole – a Como come in tutta Italia – ci eravamo lungamente occupati soltanto un mese fa sul settimanale. E quella volta, lei, Giovanna Meroni – ma per tutti Giovanna – la guerriera con il sorriso gentile, aveva soltanto abbozzato la scelta che ora scoppia come una bomba nella zona di via Anzani.

“La crisi ha portato le persone a tagliare il superfluo – raccontò a Comozero – e i giornali non sono un bene di prima necessità. A questo si aggiunge il fatto che si legge sempre meno”.

l’edicola di via Anzani ph: Carlo Pozzoni

Un preavviso, a rileggerlo adesso. Perché alla fine, Giovanna, molto più che l’edicolante di via Anzani, una sorta di confidente e vicina di casa per un quartiere intero, ha lasciato la sua trincea di giornali, riviste e ogni altra chicca possibile cartacea e non: l’edicola, da oggi stesso 11 aprile, ha tirato giù la serranda per sempre, per una precisa scelta. E non si rialzerà con lei.

Giovanna spiega la scelta, che forse non si può definire in assoluto a sorpresa, ma che per velocità e impatto ha colpito come un fulmine.

“E c’erano i buoni propositi – ha scritto anche in lungo post su Facebook – Riporto un’unica frase detta da clienti di anni e anni e anche da quelli da meno tempo: dispiace tantissimo, ma contenti per voi che ricomincerete a vivere. Buona fortuna”.

“Che dire – aggiunge Giovanna – Tanti di voi sono diventati con il tempo anche amici e non ci perderemo di vista assolutamente. Ho visto tante nascite di bimbi, li ho visti crescere, ci si consultava da mamme. Ho visto amori nati e altri finiti, ho sentito gli sfoghi, purtroppo non ho più visto qualcuno perché andato in cielo. Insomma, storie di vita quotidiana che mi rimarranno nel cuore. Grazie a tutti per questi anni di fiducia, seppur con orari sacrificati, ma vissuti in pieno! Ciao a tutti”.

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4 Commenti

  1. Le edicole oltre a rendere un servizio pubblico sono un punto di inconro importante di molte persone, spesso pensionati o anziani o persone sole , svolgendo un ruolo sociale mica da poco. Il rapporto umano non potrà mai sostituire il digitale.

  2. Sig Giorgio le baracche metalliche sono servite a dare un sevizio al pubblico vendendo quotidiani, giochi per bimbi e si anche riviste di gossip, che fino a pochi anni fa andavano a ruba… E poi servita a mantenere due famiglie… Sa i tempi cambiano internet e abbonamenti hanno fatto spazio al cartaceo… Quindi se si hanno più spese che guadagno una persona intelligente e coscienziosa,sinceramente mi ritengo tale, ha deciso dopo ben 60 anni di esistenza della baracca di chiudere. Buona serata

  3. Andrò contro-corrente ma non ho mai capito il senso di avere baracche metalliche disposte a caso in giro per la città.

    Sono ormai anni che i giornali non rappresentano più il vero business di un’edicola: basta vedere la foto dove compaiono giocattoli, cose appese, album, riviste di gossip, etc..

    insomma un mucchio di cianfrusaglie che non rappresentano alcun servizio pubblico e che quindi non giustificano le concessioni delle edicole stesse con trattamenti particolari.

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