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Griante, piccola meraviglia col fiatone: pochi turisti, Lido di Cadenabbia chiuso. “Ma usciremo dal buio”

La ripresa finalmente è cominciata. Le regole anti-covid si allentano sempre più e su tutta la sponda occidentale si registrano boom di prenotazioni e di affluenza nei ristoranti e anche in alcuni hotel.

O meglio, non proprio per tutti sembra essere così, infatti a Griante, bellissimo borgo affacciato sul lago, tra Tremezzo e Menaggio, i turisti tardano ad arrivare e le attività locali faticano a tenere il passo con le realtà circostanti.

“Purtroppo, togliendo il turismo di giornata dei lombardi, non abbiamo avuto una grande affluenza – spiega Luigi Vanini, sindaco dal 2016 – al contrario di quanto si pensi il nostro paese ha in media un numero di visitatori maggiore rispetto ai nostri vicini, soprattutto grazie ai nostri storici hotel. Dalla nostra abbiamo il fatto che nonostante gli anni passino, Griante non è mai stata sconvolta dal punto di vista urbanistico, ad esempio il lungolago è sempre stato lo stesso. Vogliamo farci conoscere nel mondo per quello che siamo veramente”.

Vanini e i suoi per cercare di rimediare, per quanto possibile, alla situazione turistica di quest’anno, hanno fatto domanda per aderire al “Distretto turistico del centro lago”, insieme a Bellagio, Tremezzina, Menaggio e Varenna; per, in qualche modo, agevolare l’arrivo da parte dei visitatori.

Nelle ultime settimane ha fatto molto scalpore la persistente chiusura del Lido di Cadenabbia, l’ultima tra le più note attività della zona a non aver ancora aperto i battenti e che rinvia al vicino Hotel Bazzoni (Doros Hotels and Resort ) dove le piscine sono aperte al pubblico sotto la stessa gestione.

“Abbiamo perso nell’ultimo anno il 96% del fatturato, vivendo, nel periodo pre pandemico, praticamente di solo quasi turismo straniero – denuncia Ross Whieldon, proprietario della struttura e di altri impianti della zona – con l’affluenza attuale di americani, tedeschi e olandesi praticamente azzerata, è impensabile per noi aprire; con i costi di manutenzione e gli stipendi dei dipendenti, andremmo certamente in perdita. La speranza è quello di aprire per metà luglio, se ci saranno le condizioni necessarie: un allentamento dei controlli anti – covid alle frontiere, ovviamente se la pandemia lo permetterà”.

Nonostante la situazione sia quasi tragica, e la stagione estiva sembri ormai destinata al fallimento (almeno per questa prima parte) il sindaco Vanini cerca di prendere la situazione in mano e di incoraggiare tutti, verso un futuro sicuramente più roseo.

“Griante ha una tradizione di alberghi e turismo antichissima – rincuora – generazioni e generazioni di stranieri hanno goduto della nostra zona in passato, e lo faranno certamente in futuro. Abbiamo dalla nostra un paesaggio fantastico, invidiato da tutto il mondo, dei luoghi magnifici non solo a livello ambientale, ma anche culturale e artistico, basti vedere Villa Carlotta. Se la situazione sanitaria lo permetterà, sono sicuro che riusciremo ad uscire da questo momento buio e tornare agli standard che ci hanno contraddistinto fino ad un anno fa”.

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