Arriva addirittura dal presidente della Repubblica, tramite un ricorso straordinario con richiesta anche di risarcimento, la battaglia tra lo storico locale comasco “El Merendero” e l’adiacente B&B “In riva al lago” – con identica proprietà – e il Comune di Como.
La vicenda, che si trascina ormai dalla fine del 2015, è nota. In sostanza – come scrivemmo qui con dovizia di dettagli – il braccio di ferro nasce dal fatto che, dopo anni di richieste, il Merendero, nel 2016, ottenne la possibilità di ampliare il dehors affacciato su piazza de Orchi, aggiungendo 32 posti.
L’estensione dell’attività sarebbe andata a coprire 3 parcheggi gialli già assegnati dal Comune al B&B e destinati alla clientela. Da qui la richiesta al Comune che quei tre posti auto – stalli gialli – fossero compensati da un’altra parte specifica.
Ma da allora, dal comando della polizia locale è sempre arrivato un tassativo no. Che già ai tempi il comandante Donatello Ghezzo motivò così: “Il Merendero è stato correttamente autorizzato all’aumento dei tavolini dal settore di riferimento. Il punto è che non è possibile, come fatto in passato, riservare stalli di sosta al singolo esercente”.
“In passato sono stati commessi errori – aggiunse Ghezzo – I clienti sono equiparati ai residenti, gli hotel e le altre strutture pagano abbonamenti per le strisce gialle. Ma così come il residente non riceve un posto su cui è scritto il suo nome, altrettanto deve avvenire per le strutture ricettive. Il percorso logico che sto applicando è dare a tutti lo stesso diritto. La proprietà ha diritto a tre posti auto, è vero, quando aprirà il nuovo dehor individueremo in zona tre posti gialli per compensare quelli che andranno a scomparire così potranno utilizzarli”.
Ne è dunque nata una controversia legale senza fine, come testimonia l’ultimo passo dei privati: il ricorso straordinario al presidente della Repubblica denunciando “una situazione di grave contraddittorietà e disparità di trattamento, perpetrata – asseritamente – dalla Polizia Locale del Comune di Como”.
Peraltro, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (che nel concreto gestisce la “pratica”, sebbene il presidente della Repubblica emetta poi formalmente la decisione finale) il 21 marzo scorso ha già chiesto di avere i provvedimenti impugnati, le controdeduzioni e/o la memoria difensiva del Comune.
Un passo nato dopo una prima sentenza del Tar (qui integrale) e dopo il successivo passaggio dal Consiglio di Stato.
Ora, sebbene via ministero, non resta che attendere il giudizio finale firmato Sergio Mattarella.
3 Commenti
che indecenza. Ormai viviamo nella repubblica delle banane dove i privilegi sono scambiati con diritti e se vi sono leggi, esse sono sempre da discutere, interpretare, tirare per la giacchetta, distorcere, e poi quando tutti vari livelli di litigio, si arriva persino a ricorrere al Presidente della Repubblica Italiana, la massima autorità dello Stato, per definire se ti toccano o no 3 posti auto, in base all’interpretazione di una legge che a noi profani sembra chiara. Senza contare il costo che sta subendo la collettività per spiegare a un privato che non può avere posti auto assegnati nominalmente.
pensate che pacchia: dichiaro di aprire un B&B a casa mia in centro e poi non accetto prenotazioni ma intanto ho il posto auto riservato. Bello vero ?
Ormai è cosa certa, vuoi vincere facile? Fai una causa al comune di Como…..
Con i legali che ha il comune perderà anche questa volta.