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Henkel, oggi il nuovo sciopero. Orsenigo: “Regione Lombardia vada a Düsseldorf”. Braga: “Silenzio tedesco irritante”

Questa mattina nuovo sciopero alla Henkel di Lomazzo. Otto ore di astensione dal lavoro e presidio.

Ancora una volta i sindacati sono in prima linea contro l’annunciata chiusura dello stabilimento comasco arrivata dalla Germania. A oggi nessun tentativo di mediazione ha portato risultati.

In queste ore doppio intervento dem sull’argomento. Prima il consigliere regionale Angelo Orsenigo:

“Henkel sta tentando di far calare il sipario sullo stabilimento di Lomazzo, sui 160 lavoratori e famiglie che dipendono da questo polo produttivo. Non possiamo permetterlo: Regione Lombardia può e deve fare di più. Voglio ribadirlo con forza: se i vertici tedeschi di Henkel non hanno intenzione di comparire di fronte alla Commissione attività produttive, sia Regione Lombardia ad andare a Düsseldorf Non possiamo rassegnarci all’idea che Lomazzo chiuda per sempre”.

“La lotta per salvare la Henkel è senza dubbio di primaria importanza ma vorrei richiamare l’attenzione di Regione Lombardia anche sul gran numero di crisi aziendali che si sono aperte solo nei primi mesi del 2020 su tutto il territorio. La tenuta del tessuto economico e sociale delle nostre comunità dipende dagli sforzi delle istituzioni per evitare le chiusure e salvare posti di lavoro, a partire da Lomazzo e in tutto il resto della regione. La Lombarda è la locomotiva economica del Paese ma, in quanto tale, va difesa ” conclude il consigliere comasco.

Quindi la deputata e collega di partito, Chiara braga:

“Impegni istituzionali alla Camera dei Deputati non mi hanno permesso di essere presente fisicamente al presidio organizzato nella tarda mattinata di oggi alla Henkel di Lomazzo, accanto ai lavoratori e ai sindacati in questa dura battaglia sociale, per il lavoro. A loro e alle rispettive famiglie vorrei in ogni caso riconfermare tutta la mia solidarietà e il mio sostegno politico per cercare di trovare una soluzione che scongiuri la chiusura dello stabilimento di Lomazzo. Un sito produttivo, che, è bene ricordarlo, risulta essere, ad oggi competitivo ed efficiente, che produce utili e quindi assolutamente non in crisi, come peraltro certificano anche i dati messi a bilancio dai vertici della stessa Henkel”.

A quasi due mesi dall’inaspettata e fulminea comunicazione di chiusura della produzione di Lomazzo da parte della casa madre tedesca, la preoccupazione per le prospettive di questa importante fabbrica che ha fatto e segnato la storia di questo territorio e, soprattutto, per le sorti dei lavoratori, dipendenti diretti ed esterni che qui ci lavorano, è massima. Una preoccupazione che si fa irritazione di fronte al muro di silenzio e di intransigenza, che rasenta lo sgarbo istituzionale, costruito da un’azienda che si vanta, fintamente e solo a parole, di incarnare i valori della sostenibilità e della responsabilità sociale, mentre nei fatti non ha nessuno scrupolo a mettere l’etica d’impresa sotto i piedi insieme alle vite dei suoi 160 lavoratori.”

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