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I Fridays For Future si sindacalizzano e si schierano a favore dello sciopero Trenord

Lo sciopero indetto dal sindacato Orsa per l’8 gennaio, destinato a colpire i convogli Trenord e il fresco ritorno al lavoro dei pendolari comaschi, è stato convocato – si desume da una lettera del segretario regionale Adriano Coscia – per “problematiche evidenziate nelle procedure di raffreddamento”, oggetto di un accordo sulle “code contrattuali” dell’aprile del 2015, rinnovato negli anni successivi, ma che, secondo il sindacato Orsa “ad oggi non hanno trovato soluzione”.

Sindacalese pesantissimo, dunque, e questione tutta tecnico-contrattuale tra il sindacato (che rappresenta circa il 14% dei lavoratori Trenord) e l’azienda. Eppure, oggi, con una nota ufficiale il movimento ambientalista comasco dei Fridays For Future si schiera proprio a favore dello sciopero. Motivando la curiosa scelta con il fatto che il “servizio ferroviario regionale attualmente gestito da Trenord è causa, da ormai troppi anni, di una nota serie di disservizi”. Intanto però, tra 8 e 9 gennaio, lo sciopero riempirà presumibilmente le strade di auto in giorno in cui lo smog è già altissimo e ha determinato i primi blocchi parziali del traffico.

“I pendolari subiscono giornalmente lo stress derivante da ritardi, guasti e soppressioni delle corse, a volte senza nemmeno preavviso. Spesso le carrozze sono obsolete e in pessimo stato di manutenzione, non sufficientemente capienti da garantire un posto per tutti negli orari di punta – si legge nel comunicato dei Fridays – Allo stesso tempo i dipendenti si trovano a lavorare dovendo rispettare orari e ritmi con mezzi inadeguati, sobbarcandosi la frustrazione degli utenti e con condizioni lavorative insoddisfacenti”.

 

Secondo gli ambientalisti, “proprio in questi giorni il sindacato Or.s.a. (Organizzazione Sindacati Autonomi e di Base) è venuto a conoscenza del fatto che Trenord ha dovuto versare 14 milioni di euro a Regione Lombardia per penali derivanti da soppressioni e disservizi” e “la stessa Trenord, che dall’altra parte continua a premiare con centinaia di migliaia di euro e bonus, proprio quei dirigenti responsabili di un servizio cosi scadente”.

“Crediamo che, vista l’emergenza ambientale e climatica in atto, mai come in questo momento storico sia necessaria l’unione tra le diverse parti della società, superando le divisioni che sono tutte conseguenze di uno stesso problema: l’anteporre il profitto alle persone e all’ambiente che ci ospita e ci nutre – si legge ancora – Comprendiamo e sosteniamo quindi le rivendicazioni del sindacato Or.s.a. e il conseguente sciopero indetto in data mercoledì 8 gennaio 2020, con l’obiettivo di chiedere a gran voce un servizio di trasporto ferroviario efficiente e degno di tale nome”.

Addirittura rocambolesco l’invito finale alle prossime vittime diretto dello sciopero, ovvero “associazioni, i comitati pendolari e i singoli cittadini a diffondere e sostenere tale iniziativa, al fine di esigere un adeguamento del servizio ferroviario offerto da Trenord”.

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Un commento

  1. Sbagliato appoggiare uno sciopero che causerà problemi agli utenti. E traffico. I FFF, avendo a cuore la causa, dovrebbero manifestare in vece dei lavoratori nei luoghi e nei momenti più consoni ma rispettando i diritti dei lavoratori e dei fruitori del servizio pubblico già malandato…

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