Ce ne voleva davvero tanto. Perché lui, dirigente tanto potente quanto discreto, difficilmente prende la scena pubblica con la vis polemica. Più facile si ponga senza mai dare troppo nell’occhio con i suoi abiti sartoriali, il tono flautato e la buona maniera. Eppure, alla fine – delicatamente, senza dare troppo nell’occhio – ieri è sbottato.
Lui è Graziano Monetti, (mega)direttore di Confcommercio Como, sede nella centralissima via Ballarini 12. E quando mancava un minuto alle 15 si è imbattuto “nell’affronto”. Descrito via Twitter così: “Ora sotto la sede della @Confcommercioco in tre extracomunitari con ombrelli pronti da vendere ai passanti in vista dell’imminente temporale in barba ai commercianti regolari #abusivismo #insicurezza #mancanzacontrolli #caosgoverno #poveraitalia”.
Ora sotto la sede della @Confcommercioco in tre extracomunitari con ombrelli pronti da vendere ai passanti in vista dell’imminente temporale in barba ai commercianti regolari #abusivismo #insicurezza #mancanzacontrolli #caosgoverno #poveraitalia
— Graziano Monetti (@grazianomonetti) 30 maggio 2018
Beffa suprema, in effetti, alle soglie del “tempio” del commercio comasco. E, nei fatti anche se in assenza di parole esplicite, messaggio che indirettamente punta diritto anche a un altro palazzo vicino, il Comune.
Dove, dopo le facce feroci dello scorso dicembre con la famosa (o famigerata che dir si voglia) ordinanza a tempo contro accattonaggio e venditori abusivi, con tanto di blitz, multe e autogol (le colazioni negate ai senzatetto sotto San Francesco), si è perso nei meandri più oscuri l’atteso nuovo regolamento della polizia locale, invocato peraltro anche da Confesercenti, operatori dei vari mercati, gruppi politici e singoli.
Ma niente, le una-nessuna-centomila bozze del documento sono evaporate, mai giunte al momento dell’approvazione. Intanto il dibattito generale sulla sicurezza in città ribolle e qualche partito – segnatamente Fratelli d’Italia – chiede a gran voce una Commissione speciale sulla materia in assenza di un assessore dedicato (la delega è nelle mani del sindaco).
Eppur non si muove, viene da dire.