Giusto ieri pubblicavamo la lettera di una comasca che segnalava una piccola disavventura in via Odescalchi:
Via Odescalchi, ciclodisavventura di una lettrice: “Redarguita per aver parcheggiato la bici nella rastrelliera. La piazzetta è tutta dei locali”
Bici parcheggiata, raccontava, e battibecco coi gestori della Locanda Barbarossa che, come molti locali in città dopo le decisioni post-lockdown del Comune, si sono allargati alla piazzetta di via Odescalchi.
Al racconto della donna si contrappone quello di Flavio Tortora, titolare della Locanda, che offre una lettura molto diversa, se non diametralmente opposta, dei fatti. Come sempre diamo completo spazio:
Gentilissima redazione di Como Zero,
scrivo in merito alla missiva pubblicata sulla vostra pagina facebook a proposito delle rastrelliere per bici di Via Odescalchi.
Mi preme precisare che i tavoli non erano accatastati come nelle foto ma disposti sulla piazzetta pronti per essere apparecchiati dopo la dovuta sanificazione di rito (qui dobbiamo specificare: le foto sono state scattate dalla redazione all’ora di pranzo per contestualizzare la notizia i tavolini in effetti non erano ancora allestiti, avevamo bisogno di immagini per collocare il racconto nell’articolo in uscita, Ndr).
La concittadina ha parcheggiato due biciclette con le ruote tra i tavoli e le sedie tanto che ha dovuto spostarle por poter accedere alla rastrelliera.
Ora con il dovuto rispetto che si deve ad una signora ho fatto notare che oltre a non aver letto il cartello apposto sul divieto di sosta che indicava la concessione COSAP, occupazione del suolo pubblico, ha fatto un’azione che mi sarei aspettato da un ragazzino o da una persona che non usa il buon senso e cioè quello di voler a tutti i costi lasciare la bici li perché era un suo diritto da cittadina.
Quindi in barba alla concessione comunale e fregandosene del lavoro degli altri ha fatto quello che considerava giusto dal suo punto di vista.
Mentre cercavo di farle aprire gli occhi, la “signora” ha continuato a sbraitare ed inveire contro il Comune per le concessioni che ha rilasciato ai pubblici esercizi.
Ora possiamo avere posizioni contrapposte ma molte persone si devono rendere conto che la nostra città è diventata negli ultimi anni una vera e propria attrazione turistica grazie ad attori, personaggi famosi che hanno fatto conoscere il lago e le sue bellezze a livello internazionale.
Non riconoscere questo dato di fatto è come chiudere gli occhi al futuro anzi al presente. Il nostro centro storico si è trasformato negli anni da città morta ad una vera e propria City internazionale. Voglio ricordare ancora che nell’indotto del turismo lavorano centinaia di persone che danno da vivere ad altrettante famiglie. Basta dare uno sguardo alle statistiche turistiche specializzate per capire che dietro alle centinaia di B and B, agli hotel, ai ristoranti e caffè c’è una domanda sempre più crescente o per lo meno era cosi solo qualche mese fa, nel periodo pre-covid.
Giustamente il governo e le amministrazioni locali stanno aiutando queste realtà a sopravvivere dando più spazi all’aperto, concedendo crediti ed altre forme di aiuto pur di sostenerle e non far perdere posti di lavoro difficili da rimpiazzare, persone che rimarrebbero tutte a carico dello stato e quindi della comunità.
Comunque volevo rassicurare la concittadina che tutte le concessioni scadranno ad ottobre dopo di che le piazze e le strade ritorneranno sgombre di tavoli e sedie ma spero di non vedere più locali vuoti o peggio chiusi come purtroppo sta già capitando, basta semplicemente uno sguardo attento per capire che il pericolo è reale.
Locanda Barbarossa
Flavio Tortora
3 Commenti
Concordo con la risposta di David!
In ogni singola parola!
Per me come sempre la colpa principale è dell’amministrazione comunale e diciamolo del sindaco assolutamente latitante… Va bene concedere più spazi mah nel fare ciò in quella piazzetta bisognava comunque lasciare una striscia per consentire ai comaschi di continuare ad usufruire della rastrelliera per il parcheggio (c’è ne sono sempre troppo poche) e invece come sempre si latita si lascia al caso e alla sorte!
Senza entrare nel merito della questione che, dopo la risposta dell’esercente, appare diversa rispetto all’altro articolo, emerge, proprio dalle parole del sig. Tortora, qualcosa che non può essere ritenuto accettabile, ovvero, che, siccome viviamo in una città turistica, con molta gente dipendente da attività connesse al turismo, allora, anche le persone che nulla c’entrano con tale indotto si devono rendere conto, ecc..ecc…no, io, cittadino, non posso vedere i miei diritti calpestati per fare un favore a determinate attività, anche perchè la crisi riguarda tutti, anche chi non ha la fortuna di ottenere aiuti come quelli che vengono concessi in certi settori.