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Attualità, scuola

Il caso dei primini bocciati che non possono ripetere l’anno. L’esperto: “Diritto negato. Il Giovio è solo la punta dell’iceberg”. Scatta la raccolta firme

Il caso Giovio continua a far discutere. Ovvero la scelta della scuola di non dare la precedenza agli studenti bocciati per le iscrizioni al primo anno per l’anno scolastico 2022/23 (tutti gli approfondimenti). E se l’estate è ormai partita e nei pensieri dei ragazzi c’è tutt’alto che l’idea di tornare sui banchi, forse meno spensierati sono i genitori alle prese con quello che si sta rivelando un vero e proprio problema. Come noto la circolare del liceo Giovio e le spiegazioni legittime e da regolamento del preside hanno creato molti malumori, pur essendo una pratica operativa in diverse scuole.

Ecco allora che sul tema interviene Luca Monti, Coordinatore Laboratori Esperienziali Orientativi e del Progetto Non Uno di Meno (un piano di prevenzione alla dispersione scolastica cofinanziato dalla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca) che affronta il tema sotto una diversa prospettiva, allargando l’orizzonte rispetto al “caso Giovio”.  

Riportiamo il suo intervento :

La scuola è un’istituzione che ha il compito fondamentale di alimentare le competenze che consentono a bambini, ragazzi e giovani di entrare attivamente nella società degli adulti.Le leggi parlano di “diritto dovere di istruzione” fino a 16 anni, con l’obiettivo per tutti di raggiungere un titolo di studio. Ciascuno è libero di scegliere. Il primo biennio delle superiori è orientativo e, quando un ragazzo si accorge di aver “sbagliato scuola”, può cambiare. 

Ma non è così. 

Coordino un progetto per i ragazzi che hanno abbandonato la scuola. Tra i sei che frequentano i percorsi due ragazze sono state bocciate due volte in prima. L’anno scorso, pur volendo cambiare scuola e indirizzo, non hanno potuto e sono rimaste confinate lì, ripetendo anno e bocciatura.  Quest’anno ho preso contatti con sette scuole della provincia e sto ricevendo sempre la stessa risposta: non c’è posto. Di fatto, questo nega la libertà di scelta. È praticamente impossibile iscrivere gli studenti, che non hanno superato il primo anno, in scuola diversa da quella di provenienza. In alcuni casi anche nella stessa scuola, come nel caso del Liceo Giovio, che è quindi solo la punta dell’iceberg di un problema molto più profondo, esteso e diffuso. Le scuole giustificano questa impossibilità segnalando che le classi sono già definite da febbraio dagli Uffici Scolastici sulla base delle richieste che pervengono dagli studenti in uscita dalle medie e che ci sono regole di capienza e di sicurezza. Questa situazione complessiva determina una lesione gravissima della libertà di scelta della scuola, di fatto ingessando gli studenti nel percorso scelto alle medie con l’impossibilità di cambiarlo. Il primo biennio della secondaria superiore è il momento più critico dell’iter scolastico. Chi ha sbagliato scelta si trova costretto – da quello che registriamo – a “rimanere” nella scuola sbagliata o a cercare una scuola “di ripiego” che ha un posto.

La scuola è un diritto, la giusta scuola con un accesso libero lo è ancor di più per evitare insuccesso, abbandono e dispersione. L’impossibilità di accedere liberamente a un percorso di studi può essere superata formando le classi a luglio e non a febbraio. Le procedure e le piattaforme devono aiutare i cittadini consentendo un regolare e sereno passaggio a tutti quegli studenti che si sono resi conto che la scuola e il percorso intrapreso vanno cambiati. 

Rivolgo un appello ai genitori a segnalare queste situazione per poter chiedere un intervento del Ministero per correggere questa incredibile anomalia.

E intanto è anche scattata sul portale change.org una petizione per raccogliere delle firme. (qui il link dove potersi informare e leggere il testo)

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4 Commenti

  1. Ma se volevano tanto stare al Giovio, non potevano impegnarsi un po’ di più durante l’anno?
    Il Giovio è il Giovio: è normale che sia richiestissimo, è normale che sia “competitivo”, è normale che i nuovi studenti abbiano anche loro una chance e che, di conseguenza, i bocciati sfilino in seconda fascia nella graduatoria (perchè di questo si tratta, nessuna esclusione de iure).
    Quale il problema?

  2. Buongiorno Luigi,
    avvocati e giudici potranno pronunciarsi contro la punta dell’iceberg.
    Il problema è immensamente più ampio. L’incberg non è il Giovio e nemmeno la provincia di Como.
    Luigi lasci parlare anche il legislatore e il ministro.
    I ragazzi che non riescono a cambiare scuola sono decine di migliaia.
    Le ricordo che in Italia c’è la libertà di espressione… non solo quella di adire le vie legali.

    Luca Monti

  3. Signor Luca Monti lasci parlare e scrivere gli avvocati perché quello che è accaduto al Giovio e probabilmente in altre scuole è un tema da AVVOCATI E GIUDICI. ATTENDIAMO LE OPPORTUNE INIZIATIVE DEGLI STUDI LEGALI DEI SINDACATI TRA L’ALTRO.

    1. Il signor Monti descrive perfettamente la realtà e le conseguenze negative che derivano dal fatto che la maggior padre dei ragazzi non riesca a cambiare scuola e si ritrovi “bloccata” in un percorso non adatto.

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