Nonostante il periodo di grande difficoltà, una notizia positiva è un’iniezione di fiducia per il futuro.
In questi giorni l’Agenzia nazionale INAPP ha pubblicato l’esito delle domande per l’accreditamento Erasmus+ per la programmazione 2021-2027, che vede la conferma del Centro di Formazione Professionale di Como come organismo autorizzato all’organizzazione di mobilità per i prossimi sette anni. Allievi, diplomati e formatori torneranno a viaggiare, a conoscere l’Europa e il mondo, ad allargare sempre di più i propri orizzonti professionali.
E non mancheranno le novità per il programma che, in linea con le priorità dell’Unione Europea, sarà sempre più digitale e coerente con i principi di sostenibilità ambientale.
“La nuova carta della Mobilità del Cfp di Como – spiega l’Amministratore unico Simone Gatto – introduce molte nuove opportunità. Con l’obiettivo di valorizzare sempre di più la nostra dimensione internazionale, organizzeremo unità didattiche con le scuole partner europee, avvicineremo l’Europa attraverso gli strumenti digitali e potenzieremo la formazione in lingua straniera”.
Il cuore del progetto rimarranno le esperienze di tirocinio in aziende europee per gli allievi delle terze e delle quarte annualità e gli stage di sei mesi dopo il diploma. Il nuovo programma Erasmus+ inoltre si apre al mondo prevedendo opportunità, scambi e collaborazioni anche oltre i confini europei.
Ma questi progetti come si collocano nel quadro globale della pandemia? “Il Covid-19 ha determinato una forte battuta d’arresto per le mobilità internazionali – continua Gatto – tutti i viaggi per allievi minorenni sono sospesi fino a quando le condizioni internazionali potranno permettere sicurezza e disponibilità delle aziende che ospitano i tirocini”.
Nonostante tutto però, un gruppo di quattro giovani diplomati sono partiti da poco più di un mese per Valencia e stanno vivendo un’esperienza formativa di sei mesi in aziende di ristorazione, pasticceria e acconciatura.
“Con l’augurio che la situazione locale dei contagi rimanga sotto controllo, i ragazzi hanno deciso di affrontare quest’avventura e noi li abbiamo sostenuti con misure organizzative adeguate e protocolli di sicurezza definiti con il partner ospitante”, conclude l’Amministratore.
Dal prossimo anno formativo l’obiettivo e la speranza del Cfp è di ripartire a pieno regime con le attività internazionali che coinvolgeranno, per ogni anno, un minimo di cinquanta studenti dei terzi e dei quarti anni, cinque diplomati e cinque docenti.