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Il debutto del sornione Gorla con Mojoli, i duri e puri Gaffuri-Favara, la sorpresa Baj. Ecco la galassia del Terzo Polo a Como

Come sempre, o quasi, in occasione degli eventi politici ufficiali le chicche si nascondono (nemmeno troppo, invero) tra il pubblico che hai alle spalle. E’ successo anche oggi in occasione della presentazione dei candidati di Azione-Italia Viva a Como per Camera e Senato. Come dicevamo è stato il giorno dell’ex azzurra Anna Veronelli che ben prima di molti colleghi berlusconiani (Gelmini e Carfagna, per dire) ha abbracciato il progetto calendiano, qui il racconto: VIDEO Elezioni politiche, Azione-Iv si presentano a Como. E’ il giorno di Veronelli: “Sarò Anna che tutti conoscono, pronta a lavorare seriamente”.

Ebbene oggi altri vecchi volponi che hanno fatto la storia azzurra comasca stavano tra le prime file dell’evento siglato Terzo Polo. Non è passato inosservato, vestito col consueto sorrisetto sornione, Mario Gorla. Decano della politica comasca è stato un berlusconiano della prima ora, entrato per l’ultima volta in consiglio Comunale nel gennaio 2021, durante il mandato Landriscina, dopo che Rossana Canzani , la consigliera di Fratelli d’Italia che sarebbe dovuta subentrare nel gruppo al posto della dimissionaria Alessandra Bartulli, è risultata incompatibile per il ruolo professionale che riveste nel Comune di Grandate. Gorla si è poi dichiarato da subito “indipendente tra le fila dei meloniani”. Luna di miele burrascosa comunque con Gorla che ha chiuso il mandato nel gruppo misto. Con lo tsunami elettorale Rapinese poi Forza Italia è sparita dal Consiglio dopo ben 28 anni e su queste pagine il nostro fu durissimo, in un’intervista a Fabrizio Barabesi disse della debacle azzurra: “Un disastro, stendiamo un velo pietoso”.

Ed eccolo oggi placidamente seduto nella platea calendo-renziana. Hai capito il Gorla, altro che le 7 vite dei gatti. A precisa domanda (“Che ci fai qui?”) risponde mezzo evasivo: “Sono nel Terzo Polo”. Ma Con Azione o Italia Viva? “Ci sentiamo il 26 settembre”. Cioè dopo il voto, furbo. Ma i sussurri e il corridoio sono meno generici, Gorla sta certamente aderendo al progetto e l’amicizia con Alberto Gaffuri (non renziano, renzissimissimo e anche di più) è cosa nota. La vicinanza a Italia Viva si potrebbe dare per acquisita anche se parrebbe che Gorla, come molti, stia aspettando la fusione definitiva dei due partiti.

Altro forzista non passato inosservato è l’ex assessore provinciale Achille Mojoli, oggi consigliere comunale a Pusiano. Quest’ultimo è diretto: “Ho aderito ad Azione”. Nel pubblico poi troviamo un eterno Gioacchino Favara, ex consigliere comunale Dem (mandato Lucini), ex esponente esponente di spicco della Uil, da tempo super-renziano.

Sul fronte società civile da segnalare certamente la presenza Cesare Baj, divulgatore scientifico, scrittore, editore, storica anima dell’Aeroclub Como.

Insomma, l’entrata di Anna Veronelli in Azione unitamente a quello che è il cupio dissolvi di Forza Italia, locale e nazionale, sta riposizionando i primi nomi e volti. Se poi, come i sondaggi paiono indicare, il Terzo Polo se non il botto farà comunque buoni numeri il 25 settembre, il carro al solito accoglierà nuovi adepti pronti a spergiurare di “averci sempre creduto”. Per ora siamo ai primi e certo più genuini passi.

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7 Commenti

  1. Ci vuole un certo pelo sullo stomaco per vederci del buono, complimenti, lei Gioele è un ottimista. A me questa sembra un’accozzaglia di vecchi politici che ambiscono a un posto sull’ultimo treno targato Azione. Ma oh, se va bene alla base va bene a tutti.

    Di stranezze io invece ce ne trovo parecchie! Renzi dev’essere proprio all’ultima spiaggia se manda giù il rospo senza colpo ferire.. tutte le belle cose citate le ha fatte lui con governi PD e nulla c’entrano coi molti volponi che sta imbarcando Azione da ogni parte dello stivale.

    1. Mi riferivo non tanto ai politici quanto al loro elettorato di riferimento. I politici esperti, e i presenti lo sono, devono seguire le loro idee e il loro istinto che è quello di convincere il loro elettorato di riferimento. Non sempre riesce, come è il caso di un ex-Sindaco che si è presentato con Agenda 3000 dopo anni nel centrodestra, ma è per loro obbligato. I politici non sono nominati, sono eletti e, nelle nostre realtà di provincia, quasi sempre dagli stessi elettori. D’altro canto, non si può neppure pretendere che Alberto Gaffuri e quelli di Azione, piazzino all’ingresso delle sale il cartello “Divieto di accesso agli ex-democristiani senzatetto”. Con i tempi che corrono e con le priorità che si è data l’attuale Amministrazione, si ritroverebbero ancora senza tetto e in precario equilibrio su uno skate board in un campetto di Sagnino. Rapman penserebbe anche a loro….non si sa come ma sicuro che ci pensa!

  2. Non c’è da sorprendersi se gli ex-forzisti e più in generale i moderati di centro-destra guardino al Terzo Polo. Molti miei amici, che in passato hanno votato Forza Italia o Lega e che non si riconoscono in Meloni e Salvini, stanno seriamente pensando di votare la formazione costituita da Azione e Italia Viva. Ci sta. L’Italia è un Paese dove il bipolarismo non funziona perché porta sempre a posizioni manichee. Non si contrappongono laburisti-conservatori come in UK o democratici-repubblicani come in USA; si contrappongono ex-estremismi di destra e di sinistra una volta in eskimo e giacche di pelle nera ma oggi tutti in doppiopetto. E se i partiti cercano di prendere posizioni più moderate, come è successo per il PD di Renzi, gli estremismi si trasformano in nuovi partiti più estremisti ancora. Il Terzo Polo, tra l’altro, è stato costituito dai politici che maggiormente hanno riformato negli ultimi anni la legislazione industriale ed economica del Paese: Impresa 4.0 e Job Act sono esempi importanti. Quindi, non c’è nulla di strano. È strano, invece, come Forza Italia e la Lega siano coalizzati con la Meloni che ogni giorno dichiara la sua vocazione antiliberale e statalista: esempio, il voler gestire a spese dei contribuenti il mantenimento in vita di ITA, in gravissime difficoltà economiche e da dichiarazione recente anche finanziarie, solo perché, a suo dire, sarebbe la compagnia di bandiera erede della miseramente fallita Alitalia. Piuttosto che il disappunto che istituti di credito europei possano sviluppare joint-venture e investire fiumi di denaro su BPM e più in generale sull’economia italiana. Mah….forse sono solo dichiarazioni da campagna elettorale oppure la dimostrazione che Meloni e gli “ex-catenacci” in doppiopetto che si porta dietro non ne capiscono molto di questi temi. Un altro problema che probabilmente avremo.😊

  3. Dunque a Gorla cosa manca….. Forse solo il PD. Da Forza Italia del 94 al terzo polo, quello di Calenda che non avrebbe mai fatto patti con Renzi…. I

  4. Patetico articolo di “colore”.
    Ma non è colpa dei politici bensì dei “cosi detti” giornalisti!
    Donde sta la politica? Ha a saperlo….

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