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Il “Luciano” e la “Sciura”: a Montano Lucino nascono i due vini Igt di Como. Nel segno della famiglia Sala

Una storia di famiglia, trascorsa tra il lavoro nei campi, l’allevamento, la ristorazione e la passione più recente per la viticoltura. L’azienda agricola Sala di Montano Lucino, con le sue etichette “cittadine” – i due ettari di vigne sono infatti situati alle porte di Como – è entrata nel consorzio Terre Lariane, l’Igt delle province di Como e Lecco, riconosciuto dalla vendemmia 2008. Le due zone più importanti sono le colline della Brianza intorno a Montevecchia e l’alto lago di Como, con Domaso come capoluogo. E adesso dunque anche dei vini comaschi sono approdati nel consorzio e hanno alle spalle una storia affascinante.

A raccontarla è Giuseppe Sala che si è innamorato della vigna solo di recente.

“All’inizio siamo nati come ristoratori operativi nella zona di Arosio e Oggiono. E ancora oggi mandiamo avanti questo lavoro. Mio papà era di Montano Lucino. E a un certo punto si è deciso di aprire proprio a Montano un’azienda polivalente. Abbiamo così avviato su una superficie di 7 ettari la produzione di verdure a chilometro zero e di piccoli frutti. Oltre all’allevamento della pecora brianzola”. Un’attività dunque che ha portato poi molti ristoratori della zona e non solo a servirsi dei prodotti locali. Poi la decisione.

“Avevamo anche due ettari di vigna. E così, insieme a mio fratello abbiamo deciso di vinificare. Quello che prima era un sogno e un ambito che ci metteva paura, essendo alle prime esperienze, ci ha entusiasmato. Ecco allora che abbiamo innanzitutto studiato, grazie all’aiuto di un agronomo e di un enologo le caratteristiche del nostro terreno”. E da questa analisi sono arrivate le prime indicazioni.

“Abbiamo optato per vitigni bianchi, considerando gli sbalzi termici del territorio in cui ci troviamo e per le caratteristiche di argillosità della terra, optando per dello Chardonnay, del Riesling renano e del Traminer”.

Anni di lavoro e attesa per vedere i risultati. Adesso vengono prodotte circa 2mila bottiglie l’anno divise in due etichette. “Abbiamo il bianco dal nome La Sciura (Chardonnay) e il Luciano che è un rosso (merlot/cabernet sauvignon). I nostri Igt. Il Luciano è dedicato a mio padre che tutti in paese appunto chiamavano così”, spiega Giuseppe Sala. C’è poi anche un “riserva” che è solo a base di Riesling renano.

“Ci venne fortemente consigliato dal nostro enologo che era convinto sarebbe venuto bene. Noi eravamo molto dubbiosi tanto che non presagendo buoni risultati decidemmo di chiamarlo 29 Febbraio sottolineando così che ne avremmo potuto ricavare poche bottiglie buone solo una volta ogni 4 anni”.

Lentamente il lavoro della famiglia Sala si è imposto e ora “la nostra più grande soddisfazione è vedere come i ristoratori locali e non solo, dopo aver provato le nostre etichette lo ordinano di nuovo”.

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