Durante l’incontro pubblico tenutosi a Canzo giovedì 28 novembre – organizzato dal Coordinamento ‘Salviamo il Monte San Primo’ – sono state trattate due questioni. Anzitutto un aggiornamento sulla vertenza contro il progetto di ‘rilancio turistico’ della località San Primo. E poi un approfondimento tecnico sul tema del cambiamento climatico che incide sullo scioglimento dei ghiacciai.
Nella prima parte introduttiva, Roberto Fumagalli – in qualità di portavoce del Coordinamento formato da 35 associazioni – ha presentato un aggiornamento della vertenza contro il progetto che riguarda in particolare la realizzazione di nuovi impianti sciistici e di innevamento artificiale. In particolate, nei giorni scorsi il Coordinamento ha inviato una richiesta di incontro al nuovo presidente della Comunità Montana Triangolo Lariano. Nella lettera ha scritto il sodalizio: “Siamo a richiedere un incontro di confronto tra il nostro Coordinamento e l’Ente da Lei rappresentato, prima che avvengano ulteriori avanzamenti nella progettazione degli interventi già definiti per l’area del Monte San Primo”. Nella lettera si è ricordata anche la raccolta firme contro il progetto, che ha già superato le 3 mila adesioni.
Nella seconda parte della serata la speleologa Paola Tognini, facente parte del ‘Gruppo Grotte Milano’, ha trattato il tema “Grotte glaciali e cambiamento climatico”. La relatrice ha approfondito il tema del riscaldamento globale, che comporta il progressivo scioglimento dei ghiacciai, reso percepibile anche attraverso le esplorazioni delle grotte glaciali.
Se non verrà interrotto l’attuale trend di consumo dei combustibili fossili, il riscaldamento globale determinerà la scomparsa di tutti i ghiacciai alpini al di sotto dei 3 mila metri già nei prossimi decenni!
La geologa Tognini, a nome della Federazione Speleologica Lombarda, ha anche ricordato l’impatto negativo di opere impiantistiche, come quelle previste in località San Primo, sull’ecosistema montano, caratterizzato nel nostro territorio dalla presenza di grotte carsiche, col rischio di vulnerabilità delle acque sotterranee. Oltretutto in una frazione, ovvero la località San Primo, dove manca addirittura la fognatura.
Con l’interessante e partecipata serata culturale, il Coordinamento ‘Salviamo il Monte San Primo’ ha voluto ancora una volta approfondire la conoscenza delle tematiche ambientali, relazionate anche alla vulnerabilità dei territori montani. Da qui la continuazione della lotta contro il nefasto progetto per lo sci e l’innevamento artificiale sul Mone San Primo.
Per maggiori informazioni sull’attività del Coordinamento Monte San Primo: https:// bellagiosanprimo.com , info@ bellagiosanprimo.com .