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Il no al cda di Rapinese e la stilettata sugli ‘articoli veicolati’: Como all’angolo nella Fondazione della Seta

Sulla nuova Fondazione della Seta, nata lo scorso inverno come emanazione del mondo che ruota attorno al Museo della Seta, si sta consumando l’ennesima battaglia tra Como e ‘il resto del mondo’, o almeno di buona parte della provincia. L’antefatto, con frattura, si era già avuto nel marzo scorso quando l’unione di Fondazione Setificio, Associazione Ex Allievi e Associazione per il Museo della Seta diede formalmente vita al nuovo soggetto. Ma subito fu polemica sulla composizione del nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione: il Comune di Como, in solitaria, voleva al massimo 7 membri (per avere anche più peso), mentre gli altri fondatori oltre il doppio. Un braccio di ferro che però apparentemente si è risolto andando verso la seconda soluzione e mettendo Palazzo Cernezzi quasi alla porta della nuova Fondazione.

Dai verbali di un mesetto fa dal consiglio provinciale, infatti, Matteo Accardi, dirigente del Settore Affari Generali, Istituzionali e Legali di Villa Saporiti, ha spiegato il no alla proposta del sindaco Alessandro Rapinese e ha ribadito invece la linea condivisa con gli altri soggetti sul cda a 19 spiegando anche il perché.

“Per ragioni di completezza – ha spiegato Accardi ai consiglieri provincia – vi dico subito che la, una delle tematiche più discusse era la composizione del Consiglio d’Amministrazione, la conoscerete perché tra l’altro la questione è stata anche oggetto di articoli in qualche modo veicolati dal Comune di Como che aveva presentato una proposta di istituire un Consiglio di Amministrazione limitato a sette componenti di cui la maggioranza tra l’altro di… non la maggioranza ma tre di nomina degli enti pubblici. Noi questo potere di nomina di tre componenti lo conserviamo”. Notare quel passaggio acuminato sugli articoli “in qualche modo veicolati”

E ancora: “L’attività che svolgerà questa nuova fondazione, ma che attualmente svolgono le tre associazioni singolarmente considerate si fonda essenzialmente sul volontariato. Ridurre a sette il numero di componenti del Consiglio di Amministrazione significava allontanare tanto il volontariato dalla nuova fondazione, quindi la scelta che è stata condivisa da tutti i partecipanti, fuorché dal Comune di Como è stata quella di costituire, di prevedere un Consiglio di Amministrazione che avrà probabilmente una composizione di 19 componenti che sembra retorica ma importante: teniamo conto che si tratta di organismi per i quali nessuna legge pone dei limiti, anzi. Siccome la fondazione stessa sarà iscritta nel registro del RUNTS, nel registro degli enti del terzo settore, è proprio il decreto legislativo istitutivo degli enti del terzo settore 117 del 2017 che spinge per una composizione quanto più possibile coinvolgente e plenaria dei Consigli di Amministrazione”.

Alla fine, la delibera in questione (che dava mandato al Presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca di approvare, di dare il via libera alla fusione con gli altri soggetti per fare vita alla Fondazione della Seta) è stata approvata all’unanimità dal consiglio provinciale. E le tensioni con il Comune sembrano sempre più forti, se non irrimediabili.

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14 Commenti

  1. Come al solito, Rapinese lavora per dividere e non per trovare soluzioni condivise. Esattamente il contrario di quanto dovrebbe fare un sindaco, specialmente se sei il sindaco del capoluogo.

    1. Di sicuro l’empatia non è la miglior dote di SUPERRAPI…io ascolterei la sua versione (non filtrata) e poi farei la tara…se i soggetti citati nell’articolo sono in quota al ” cartonato” presidente della provincia una verifica la farei…

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