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Il Comune nega la palestra, le società e i vertici del basket di Como in rivolta: “Costretti a rinunciare ai campionati”

Clamorosa presa di posizione del consiglio direttivo del Comitato provinciale della Federazione Italiana Pallacanestro dopo la decisione del sindaco di Como Alessandro Rapinese di concedere la palestra di via Giulini, riaperta dopo lunghi lavori di restauro e messa a norma, solamente alla Como Volley e a nessuna società di basket. In una lunga lettera, i vertici della Fip comasca esprimono “amarezza e rammarico”e chiedono apertamente all’amministrazione di trovare una soluzione a una decisione che crea enormi difficoltà al movimento.

“Questa palestra – si legge nel documento – appena riaperta dopo anni di lavori, è l’unico impianto nella città di Como idoneo a disputare gare di pallacanestro in presenza di pubblico. Questa decisione dell’amministrazione comunale della città di Como determina l’esclusione all’utilizzo di questo importante impianto cittadino a società storicamente attive sul territorio e che negli anni sono stati in grado di garantire la pratica della pallacanestro a diverse generazioni, riportando non solo risultati di prestigio ma anche e soprattutto creando una rete sociale fondamentale per la crescita dei giovani. Si sottolinea che Liliana Ronchetti a cui è intitolata la struttura è stata una campionessa del passato della grande Comense”.

E ancora: “Le nostre società Basket Como, Basket Antoniana e Polisportiva Comense 2015 confidavano nella possibilità di poter tornare a usufruire di questo impianto per pianificare con più serenità le loro attività e tornare alla ‘normalità’ dopo anni di grande difficoltà. La scelta di estromettere queste associazioni dall’utilizzo della palestra Ronchetti, non solo le costringono a rinunciare a partecipare ai campionati nelle varie categorie, ma le si obbliga, giocoforza, a cercare spazi alternativi (oltretutto non così facili da reperire), lontani e fuori dal Comune, con un incremento dei costi e delle difficoltà logistiche per raggiungerli”.

“Quello che principalmente ci preme di più – prosegue la lettera della Fip comasca – è che non si perda quell’impronta sul territorio, e a Como in particolar modo, che permette di mantenere quell’impegno in aggregazione, inclusione, socialità e divertimento che hanno sempre contraddistinto la pratica di uno sport di squadra come la pallacanestro. I giovani come sappiamo hanno sempre più difficoltà a inserirsi in contesti sani e di maturazione che lo sport invece promuove in maniera eccellente. Lo sport, si sa, non solo ha la capacità di promuovere salute e benessere in chi lo pratica ma infonde nei giovani importanti competenze di vita, permettendo loro di riunirsi in un ambiente positivo che nutre la crescita personale”.

“E sono proprio questi valori che, anche con la pallacanestro, vorremmo non si disperdessero ma che tuttavia potrebbero notevolmente impoverirsi se fossero lasciati cadere nel vuoto gli sforzi che le nostre società, penalizzate dal mancato utilizzo dell’impianto, hanno faticosamente costruito con impegno e duro lavoro”.

“Per questo chiediamo al signor sindaco e a chi di competenza di poter organizzare un tavolo di confronto costruttivo con noi e con le società della città di Como, nel quale discutere per arginare e risolvere le problematiche sopra descritte. Certi che incontreremo la volontà di ascoltare per risolvere tutti insieme le difficoltà riscontrate, rimaniamo in attesa di un riscontro”.

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