La notizia della volontà dell’Amministrazione di rilanciare il progetto di un nuovo supermercato di media distribuzione ad Albate, ha scatenato prime le reazioni politiche. E ora interviene anche il Comitato Vivi Albate che si era costituito a febbraio per l’analisi di questo progetto che andrà a collocarsi in Via Canturina angolo Via S. Antonino.
Comitato che organizzò incontri (una riunione molto partecipate si svolse anche a gennaio), ai quali intervennero i residenti del quartiere e che, alla fine del dibattito, presentò anche delle osservazioni al Comune per chiedere di tenere in considerazione alcuni aspetti cruciali per salvaguardare la vivibilità del quartiere.
“Purtroppo da allora, da quando presentammo con una lettera le nostre obiezioni, nessuno si è più fatto sentire. Ci dissero genericamente che il tema sarebbe stato affrontato in consiglio comunale ma poi è calato il silenzio. Questo fin a poche ore fa quando invece abbiamo appreso essere in rampa di lancio il progetto. Spiace che non ci si mai la spinta a interfacciarsi con chi nella zona ci vive”, spiega un referente del Comitato.
“Ora a breve riuniremo il Comitato per confrontarci e capire cosa fare. Valuteremo eventuali azioni da mettere in campo”, spiega.
“Non siamo contro il supermercato ma chiediamo che siano adottate certe precauzioni necessarie oltre al fatto che a nostro avviso non c’è bisogno in zona di un altro supermercato. Inoltre da un punto di vista tecnico si parla di ristrutturazione di edifici già esistenti ma a nostro avviso in tale fattispecie si configurerebbe la presenza di un vero e proprio permesso di costruzione visto che ci sarà una decisa alterazione dei volumi che verranno interessati”, chiude il Comitato.

Tra i vari aspetti negativi messi in evidenza c’era innanzitutto il fatto che – da alcune stime – il supermercato farebbe registrare un’affluenza giornaliera tra 500 e 1.500 clienti, con picchi fino a 5.000 nei periodi festivi.
La viabilità locale subirebbe un ulteriore sovraccarico, soprattutto sulla via Canturina e via S. Antonino, dove è previsto l’ingresso alla struttura. Un traffico non solo di auto, ma anche dei mezzi pesanti e della logistica del supermercato. La soluzione proposta, con una rotatoria in prossimità di un semaforo già esistente, rischierebbe di creare un cul-de-sac, con conseguenti ingorghi e disagi per gli automobilisti e i residenti.
Oltre alla congestione, l’aumento del traffico veicolare “comporterebbe un maggiore rischio di incidenti stradali, in particolare nei pressi dell’ingresso del supermercato. Le strade del quartiere, a partire dalla via S.Antonino, non sono progettate per sostenere un volume così elevato di veicoli, con ripercussioni negative anche sulla qualità della vita degli abitanti. L’incremento del traffico porterà inevitabilmente a un aumento delle emissioni di CO2 e dell’inquinamento acustico, con conseguenze dirette sulla qualità dell’aria e sul benessere della popolazione. Il quartiere, soprattutto nei weekend e festivi, rischia di perdere quella tranquillità che oggi caratterizza le sue strade e i suoi spazi verdi”, veniva spiegato nei mesi scorsi.