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Nel momento di crisi del tessile, la storica azienda comasca tiene: ricavi a 44,5 milioni di euro

Il gruppo tessile comasco Ratti fondato nel 1945 e con sede a Guanzate, società quotata su Euronext Milan e storicamente attiva nella creazione, produzione e distribuzione di tessuti e accessori di alta gamma a livello internazionale, ha chiuso il primo semestre del 2024 con ricavi pari a 44,5 milioni di euro, con un decremento minimo (-0,2%) rispetto al medesimo periodo del precedente esercizio.

L’EBITDA è di 2,1 milioni di euro (equivalente al 4,7% del fatturato), in linea con quanto registrato nel primo semestre dell’anno precedente. Il risultato netto, negativo per 0,7 milioni di euro, risulta allineato rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente.

La Posizione finanziaria netta passa da -10,4 milioni di euro al 31 dicembre 2023 a -8,9 milioni di euro al 30 giugno 2024.

Con riferimento all’outlook, Ratti afferma che alcuni elementi di incertezza caratterizzano la prevedibile evoluzione della gestione. La progressione dell’entrata ordini nei primi mesi dell’anno si è dimostrata in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente, ma i principali attori del settore, rappresentati dai grandi gruppi del lusso mondiale, segnalano un atteggiamento di cautela peri mesi a venire. Meritano attenzione i segnali di contrazione del mercato del lusso in Cina e Nord America, all’interno di uno scenario politico economico mondiale che rimane incerto.

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