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Gli imprenditori comaschi Croci e Zaffaroni: “Giovani che non sanno l’inglese e non vogliono lasciare casa. Eppure diciamo: tornate in fabbrica”

“Si è perso il senso del lavoro e la voglia di impegnarsi”. Parte da qui l’analisi di Alberto Croci proprietario di “Technè”, azienda leader nella produzione di valvole per il settore energetico oil and gas.

La sua testimonianza ci proietta in un mondo del lavoro che, stretto tra crisi energetica, caro bollette e burocrazia, porta con sé anche l’enorme difficoltà nel trovare risorse umane, “giovani che abbiano voglia di imparare un mestiere che non si nascondono dietro false scuse. Anche perché, ad esempio, la fabbrica, come si intendeva un tempo non esiste più. I tecnici che cerchiamo noi lavorano in un ambiente dove si usa il camice, le attrezzature sono il top della tecnologia, a partire dall’aspetto della sicurezza e l’aria condizionata è presente ovunque. Tornate in fabbrica perché le soddisfazioni possono essere molteplici”.

Ma non è solo questo che rattrista e preoccupa Alberto Croci. “Quello che mi fa riflettere è che non ci siano giovani disposti a impegnarsi ma persone che sempre di più puntano a starsene comodi a casa. Noi necessitiamo di lavoratori specializzati, ma non pretendiamo che escano già formati dalle scuole, li formiamo sulle nostre specifiche esigenze, però abbiamo bisogno di giovani con competenze base e soprattutto la voglia e la volontà di confrontarsi con il mondo e crescere. E purtroppo vedo che ciò manca: a me è capitato, fatto ancora più grave, anche di assumere delle persone che all’inizio rispondevano ai requisiti e poi si sono trasformate. Si sono messe ad accumulare assenze su assenze fino a dover arrivare al punto di essere licenziate e così potersene stare in disoccupazione. Non immagina la delusione”.

Per contro “da parte nostra facciamo il possibile per creare – oltre all’aspetto economico che prevede uno stipendio lordo di circa 1.600 euro appena usciti dalla scuola – un ambiente a misura di lavoratore. Ogni due settimane organizziamo una sorta di aperitivo con tutti per parlare, confrontarci e magari sottolineare criticità. In passato abbiamo acquistato degli abbonamenti per assistere alle partite del Como da offrire ai nostri dipendenti. Insomma si fa il possibile”.

Per interventi, opinioni e repliche: redazionecomozero@gmail.com

Altra faccia delle medaglia è rappresentata anche dal fatto che sempre più giovani “non sanno l’inglese e non vogliono allontanarsi da casa”, dice Alberto Zaffaroni, addetto alle Risorse umane di “Zani Spa”. “La nostra azienda progetta, monta e installa presse per lo stampaggio delle lamiere. Ebbene, è sempre più complesso trovare persone che svolgano il ruolo di montatore meccanico. Gli ostacoli maggiori sono la lingua inglese e il fatto che quando si dice loro che sono previste delle trasferte per andare all’estero a installare le macchine, preferiscono rinunciare. Optano magari per lavori da otto ore al giorno al tornio, occupazione nobilissima ci mancherebbe, o in un’officina di un meccanico, piuttosto che mettersi in gioco”.

E porta, come esempio, quanto accaduto di recente in una fiera durante la quale delle scolaresche sono andate a visitare e conoscere il mondo della Zani Spa. “Abbiamo spiegato loro la nostra attività, e detto come, dopo un primo salario da neo assunti, si può tranquillamente arrivare a stipendi da 2.500 euro netti, ma il doversi allontanare da casa e la non padronanza della lingua hanno avuto la meglio”, aggiunge Zaffaroni che chiude con un’ultima riflessione. “Spiace dover constatare come spesso le scuole non forniscano almeno le conoscenze base della lingua e che la mentalità di molti giovani sia così chiusa e che si immagini ancora la fabbrica come qualcosa di vecchio e sporco, non è più così da decenni”.

L’ARTICOLO CHE HAI APPENA LETTO E’ USCITO SU COMOZERO SETTIMANALE: ECCO DOVE PUOI TROVARLO

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4 Commenti

  1. mi sembra un articolo interessante…ma i commenti…”zii scapoli che foraggiano, zie zitelle che foraggiano”….oh, Luigi, se questi sono i commenti….capisco ancora di più l’articolo!

  2. Adesso che hanno aumentato la soglia di contante è un’attimo che ti arriva una busta paga da 3/4 mila euro. Dovrebbero fare i pantaloni con le tasche più grandi che non sappiamo più come portarli in giro, i soldi!

  3. I giovani sono vittime di un sistema che li illude in modo furbo e li considera solo come merce da consumo e che Consuma. Non importa se consumano con soldi propri o di altri (genitori, zii scapoli che foraggiano, zie zitelle che foraggiano).
    L’assurdo successo di Ammazzoxxxx ne è la prova evidente.
    Per concludere i giovani NON si possono fidare di un sistema che lascia la sostanziale IMPUNITÀ a truffatori e quant’altro e ha creato una ingiustizia Fiscale spaventosa che premia i furbi, i disonesti permettendo l’esistenza di decine di Paradisi fiscali in tutto il mondo.

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