In pieno caso ciliegi, il Comune di Como scopre è importante avere un agronomo di riferimento diretto dell’amministrazione. Figura che a oggi, si apprende, non esisteva. Ad ammetterlo è la stessa amministrazione, come noto finita nell’occhio del ciclone in queste settimane per la battaglia dei cittadini di via XX Settembre a difesa dei ciliegi storici della zona, destinati a essere tagliati e soppiantati da peri.
Questo specifico progetto è seguito dall’agronoma Anna Zottola, della Fondazione Minoprio, anche perché tra i vari uffici di Palazzo Cernezzi non esiste una professionalità di questo genere a dispetto della vastità delle aree verdi che fanno capo al Comune.
Si legge dunque nel documento con cui l’amministrazione cerca di tappare la falla: “Il servizio Verde, parchi e giardini, al momento privo della figura di agronomo, per lo sviluppo di specifici progetti e servizi si avvale di agronomi esterni”, dunque “si rende ora necessario affidare un accordo quadro attraverso il quale, mediante la stipula di specifici contratti attuativi, il professionista individuato verrà incaricato per servizi di natura agronomica”.
Per quali servizi? Per la “gestione e manutenzione del patrimonio verde comunale, fra i quali, in particolare, attività di progettazione e di direzione di esecuzione del contratto per la realizzazione di piantumazioni di essenze arboree, di potature, abbattimenti, cura e manutenzione delle alberature e delle aree verdi di competenza dell’Ente, da eseguirsi in conformità alle esigenze operative che di volta in volta saranno individuate dall’Amministrazione”. Insomma, praticamente tutto ciò che sarebbe probabilmente servito a monte, non soltanto per il caso dei ciliegi di via XX Settembre, ma per operare in generale sul verde cittadino.
La scelta del nuovo professionista a cui da adesso in poi si affiderà il Comune di Como nell’ambito di un accordo quadro (intesa stabile da cui discenderà a stipula di specifici contratti attuativi) è già stata fatta: tramite affidamento diretto, e dietro corrispettivo di 39.900, Palazzo Cernezzi ha individuato l’agronomo Elia Galbusera, di Santa Maria Hoè (Lecco).