Continua il viaggio di ComoZero con ‘Io, sindaco’. Parola ai cittadini in vista delle elezioni comunali.
Lo storico negozio in centro è aperto dal 1951 e, dal 1976, Tina Beretta porta avanti l’attività dei genitori insieme a un team affiatato e alla figlia Ramona. Chi meglio di lei può descrivere il centro storico, i cambiamenti intervenuti nel corso degli anni e le aspettative per il futuro. Tra pochi mesi si conoscerà il nome del nuovo sindaco della città e Tina Beretta di sindaci, assessori competenti e politici ne ha conosciuti e visti veramente tanti. A lei dunque la parola per cercare di capire quali sono le priorità.
Il punto di partenza è la città e i cambiamenti intervenuti in questi anni. Cosa può dire a riguardo?
In effetti abbiamo assistito a un radicale mutamento. Ovviamente il Covid ha influito ed è stato inevitabile, ma ciò che colpisce è osservare come, nel corso degli anni, il centro si sia lentamente svuotato di alcuni servizi. Sono praticamente spariti i piccoli negozi, a partire dagli alimentari, e mi sembra che manchi anche quello spirito di iniziativa proprio del passato.
In questi ultimi cinque anni cosa è mancato alla città? Quali le lacune maggiori che ha osservato e sulle quali si dovrà intervenire prioritariamente?
Innanzitutto è necessaria una maggiore pulizia delle strade, fondamentale per il decoro della città. Un luogo che peraltro è innanzitutto a vocazione turistica. E sarebbe necessario anche intervenire con maggior sollecitudine per i piccoli interventi di manutenzione ordinaria delle vie dove a volte esistono problemi potenzialmente pericolosi per chi cammina in centro.
Un tema, quello della pulizia, che è tra i più discussi non solo in centro storico ma anche in altri quartieri, unitamente a quello della sicurezza. Cosa ne pensa?
Sono d’accordo sul fatto che serva maggior sicurezza. Soprattutto nelle ore serali si creano dei momenti in cui si avverte la necessità di poter contare su più controlli. Faccio l’esempio delle mie ragazze che quando chiudono il negozio devono poi incamminarsi spesso da sole in un centro vuoto che non è molto rassicurante.
I temi potenzialmente urgenti da porre sulla scrivania del futuro sindaco sono dunque molteplici?
Sì, è ovvio, specialmente in una città come la nostra. Poi naturalmente ogni cittadino avrebbe delle proprie richieste da sottoporre, è inevitabile. In ogni caso posso dire che l’amministrazione Landriscina poteva forse agire meglio su alcuni fronti, ma tutto sommato è stata presente.
Un ultimo invito ai futuri amministratori, in vista delle elezioni?
Quello che più mi sta a cuore è che si possa fare qualcosa per cercare di evitare il progressivo spopolamento del centro. Una tendenza che si è progressivamente imposta nel corso degli anni e che rende tutto più triste.
3 Commenti
Si candidi lei dai ???
C’è anche il problema degli approvvigionamenti, e dei furgoni in ZTL. Ricordo una proposta di bloccare il flusso merci a Montano e successivamente l’ingresso in città murata con mezzi elettrici ed ad orari fissi. Se non ricordo male era sull’esempio di Padova. Per la pulizia dovrebbero esserci dei cassonetti interrati (apribili con la tessera), specialmente per i bar/ristoranti e consentire il ritiro in orari non disdicevoli per i residenti e neanche per i locali. Così facendo non si avrebbero le cataste di rifiuti fuori dai locali.
I negozi fuori dal centro, è meglio.